Cultura & Società

La Toscana protagonista al Festival di Sanremo

Claudio Baglioni l’aveva promesso definendosi «dirottatore» artistico in luogo del tradizionale direttore ed è stato di parola. Al suo secondo Festival di Sanremo ha abolito la categorie portando i vincitori di Sanremo Giovani (che si è svolto a dicembre) a gareggiare direttamente con i Big ed elaborando un cast che definire coraggioso è fin troppo limitativo. Insieme alle glorie della nostra canzone e ad alcuni habitué del Festival troviamo un gran numero di artisti affermati ma non conosciuti al grande pubblico che rappresentano al meglio la nuova scena musicale italiana. E la Toscana fa la parte da leone in questa «rivoluzione» con quattro nomi che promettono interesse e forse anche qualche polemica: da Pisa gli Zen Circus e Motta, da Livorno Enrico Nigiotti e da Arezzo i Negrita.

Gli Zen Circus sono una band storica, insieme da 1994 con dieci album all’attivo. A Sanremo portano «L’amore è una dittatura», una visione del tempo odierno che è quasi una filastrocca, tra citazioni politiche «le porte aperte, i porti chiusi» e metafore «l’amore è una dittatura fatta di imperativi categorici, ma nessuna esecuzione, mentre invece l’anarchia la trovi dentro ogni emozione».

Francesco Motta, in arte Motta, è un giovane cantautore vincitore del premio Tenco nel 2016 come opera prima e nel 2018 come miglior disco. A Sanremo porta «Dov’è l’Italia», un brano che farà sicuramente discutere e si candida al premio della critica, parlando delle migrazioni dal punto di vista delle relazioni amorose: «Come quella volta a due passi dal mare fra chi pregava la luna e chi sognava di ripartire. L’abbiamo vista arrivare con l’aria stravolta di chi non ricorda cosa era l’amore e non sa dove arrivare. Dov’è l’Italia amore mio? Mi sono perso».

Enrico Nigiotti è passato da Amici, ha una precedente partecipazione a Sanremo Giovani per poi arrivare a X Factor. «Nonno Hollywood» è il suo pezzo per Sanremo 2019, un ricordo del nonno e il suo racconto della Livorno di un tempo «nonno mi hai lasciato un mondo a pile, centri commerciali al posto del cortile» un confronto tra il mondo di una volta e quello di adesso «siamo ostaggi di una rete che non prende pesci ma prende noi».

I Negrita sono forse i più conosciuti del lotto dei toscani, oltre 25 anni di carriera, hanno già partecipato al Festival nel 2003 con «Tonight» e vantano numerosi collaborazioni importanti. A Sanremo portano «I ragazzi stanno bene», un inno alla vita «voglio un sogno da sognare e voglio ridere, non mi va… non ho tempo per brillare, voglio esplodere» con evidenti citazioni di attualità «per far pace con il mondo dei confini e passaporti, dei fantasmi sulle barche e di barche senza un porto». Vada come vada gli artisti toscani quest’anno non passeranno inosservati. E se non bastasse, anche tra i favoriti alla vittoria c’è un pizzico di Toscana: Irama, il vincitore dell’ultima edizione di Amici e protagonista delle classifiche del 2018, è nato a Carrara (come Francesco Gabbani, vincitore a Sanremo due anni fa) seppur vissuto sempre in Lombardia.

Appuntamento a Sanremo e su Rai1 dal 5 febbraio.