Cultura & Società

La danzatrice e coreografa fiorentina Adria Ferrali al DAP Festival a Pietrasanta

Piazza del duomo fa da cornice alle sculture dell’artista spagnolo Manolo Valdès con volti di donna i cui capelli sono foreste di felci, farfalle di alluminio cangiante, tubi dorati luccicanti… Poi all’improvviso ballerine in abiti bianchi si mettono a danzare fra le sculture, come ad animare la loro staticità, una meraviglia e tu sei lì a godere di tanta bellezza, mentre le luci del tramonto ancora si riflettono sulla facciata del duomo.

Poi la magia si sposta la sera nel Teatro Comunale di Pietrasanta dove si alternano compagnie di danza italiane, norvegesi, russe, americane e serate animate da danzatori provenienti da diversi continenti. Il tutto si concluderà il 30 giugno alle 21.30 al Teatro La Versiliana con un “Gran Gala” che stupirà ed emozionerà sicuramente gli spettatori.

Dietro a questa seconda edizione del DAP Festival c’è la mente creativa della ballerina e coreografa fiorentina Adria Ferrali, direttrice artistica e fondatrice del festival, con una carriera straordinaria alle spalle e riconoscimenti importanti a cominciare dal “Nijinski Award”, vinto nel 2004 all’Opera di Kiev, che l’ha consacrata migliore danzatrice e coreografa a livello internazionale.

Nella città di Firenze, dove si è diplomata al Liceo Classico Michelangelo, ha frequentato fin dalla prima infanzia scuole di danza. Il suo percorso formativo poi è proseguito in America, dopo aver vinto una borsa di studio presso la prestigiosa Martha Graham School of Contemporary Dance di New York, conseguendo l’Advance Trainee Graduate Dancer, diventando ballerina solista nella Compagnia di Martha Graham e insegnante qualificata di un metodo che ha rivoluzionato la storia della danza contemporanea.

Adria Ferrali è conosciuta in tutto il mondo, ha ballato nei principali teatri, ma quello che le fa più onore è l’aver formato allievi talentuosi come Maître de ballet e coreografa al Royal Danish Ballet, al Balettakademien di Göteborg in Svezia, all’Alabama State University di Montgomery USA. Tante le collaborazioni come insegnante ospite, a partire dalla Scuola del Teatro alla Scala di Milano, la Cecchetti Academy in Ravenna e il Teatrodanza di Cremona, poi l’University College of dance di Stoccolma, il Boston Conservatory, la North Carolina University, la Troy University…

Per questo il DAP Festival ha un’impronta internazionale straordinaria, il merito va ad un’artista che ha un bagaglio di esperienza e di contatti che pochi possono vantare. Quello che la contraddistingue è le tenacia, la grande professionalità, l’amore per la danza e la perfezione tecnica. I ballerini che presenta devono rispondere alle sue aspettative ed avere talento da vendere.

Ma il festival non propone solo spettacoli è anche scuola di danza, con il DAP College, un percorso formativo che si svolge dal 18 al 30 giugno, offrendo ai danzatori ammessi la possibilità di frequentare Master Class con docenti e coreografi di fama internazionale. Si va dalla danza classica a quella contemporanea, dalla composizione coreografica al metodo Pilates, dallo stretching allo yoga.

Ho assistito allo spettacolo del “Posainopera Ballet” di Cremona: The shape of music. Sul palco un ensemble di musicisti e il bravissimo cantante Federico Fattinger accompagnavano le cinque danzatrici che si sono esibite in diversi balletti, con un susseguirsi di tematiche ed interpretazioni davvero sorprendenti. Devo riconoscere che la direttrice artistica di questa compagnia, Paola Posa, ha ben coordinato le giovani allieve portandole ad un alto livello, facendo anche tesoro degli insegnamenti della Ferrali che per diversi anni ha seguito la loro formazione.

Torneremo per altri spettacoli, il programma del DAP Festival è sul sito www.dapfestival.com