Cultura & Società

«Leggere: forte!»: la Toscana investe sulla scuola e punta sulla lettura ad alta voce

Dopo il lancio avvenuto a ottobre nell’ambito della fiera Didacta Italia, l’appuntamento più importante a livello nazionale dedicato all’innovazione nel mondo della scuola, “Leggere: forte!” prosegue il suo percorso.

Si è appena conclusa infatti la fase della formazione del personale dei nidi e delle scuole dell’infanzia di tutta la Toscana e dei docenti delle primarie e secondarie delle zone dove il progetto viene introdotto in via sperimentale, ovvero l’Empolese (provincia di Firenze) e la Valdera (provincia di Pisa).

Oltre 4500 sono gli insegnanti che, grazie a tre mesi e 25 ore di formazione per ciascuno, hanno adesso iniziato la lettura sistematica ad alta voce con i bambini e ragazzi: più di 1000 i nidi e le scuole coinvolte.

Il loro compito consiste nel leggere in classe ad alta voce ogni giorno ai propri alunni e studenti, in modo regolare, intensivo e continuativo. Un’ampia bibliografia è stata messa a disposizione, così come una dotazione di libri, acquistati dalla Regione e fatti pervenire alle scuole.

 

“Leggere: forte!” è un progetto di Regione Toscana realizzato con Università degli Studi di Perugia, Ufficio scolastico regionale per la Toscana, Indire (Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa) e Cepell (Centro per il libro e la lettura del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo).

Dati alla mano, secondo le numerose recenti ricerche dirette da Federico Batini, docente del Dipartimento di filosofia, scienze sociali, umane e della formazione dell’Università degli Studi di Perugia, che cura la direzione scientifica di “Leggere: forte!”, i bambini che ascoltano sin dai primi anni di vita un “adulto significativo” leggere libri e storie hanno maggiori probabilità di successo nel percorso scolastico e di vita.

 

Introdurre in classe la lettura ad alta voce dei docenti per i propri studenti come pratica quotidiana in tutto il sistema di educazione e istruzione significa agire sul futuro culturale, formativo, relazionale, identitario e perfino occupazionale delle nuove generazioni, realizzando una pratica didattica di vera e propria democrazia cognitiva.

Infatti si riduce la disparità tra chi proviene da famiglie in cui si legge abitualmente e quelle in cui si legge poco o nulla, garantendo a tutti le stesse opportunità, limitando così la predestinazione all’insuccesso formativo che colpisce chi parte da posizioni di svantaggio e favorendo la cosiddetta “parità dei punti di partenza”.

Il team di lavoro dell’Università di Perugia, con l’aiuto di oltre 50 volontari del movimento LaAV (Letture ad Alta Voce), sta affiancando nelle classi il personale docente supportandolo nelle letture e nelle animazioni di incontri con genitori e ragazzi sulla lettura ad alta voce. 

 

Il gruppo di ricerca dell’Università di Perugia sta curando la somministrazione di test e rilevazioni secondo un protocollo di ricerca voluto dalla Regione Toscana che permetterà di avere dati relativi ai bambini della fascia 0-3 a livello toscano e 0-16 per le due zone empolese e valdera. Le dimensioni oggetto di analisi sono relative alla comprensione delle emozioni, alla pianificazione sequenziale, allo sviluppo complessivo del bambino, allo sviluppo del primo linguaggio e del primo vocabolario. Si rileveranno anche gli sviluppi sulla comprensione del testo e sulle competenze linguistiche; sarà indagato lo sviluppo delle abilità cognitive di base, delle abilità verbali, le abilità motorie, di studio e l’intelligenza verbale.

 

I primi dati di queste rilevazioni saranno comunicati a Firenze il 7 Aprile 2020 nel convegno che si terrà al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e a cui è già possibile iscriversi dal link:

https://www.regione.toscana.it/-/leggere-forte-convegno-di-presentazione