Lei ucraina e lui russo: Tetiana e Sergej, i due sposi che inseguono il sogno di diventare cantanti lontano dalle bombe e dall’odio
Lei ucraina, lui russo: si sono conosciuti in Italia grazie alla comune passione per la lirica e ora inseguono insieme, nel Paese che li ha fatti incontrare, il sogno di diventare cantanti, oltre a quello di vivere lontano dalle bombe e dall’odio della guerra. La storia di Tetiana e Sergej, due dei cantanti che si sono iscritti alle audizioni dell’associazione culturale «Mettiamoci all’Opera» di Prato, viene raccontata nel numero di Toscana Oggi di questa settimana.

Una storia che parla di amore, come nelle migliori opere. Tetiana e Sergej (33 e 31 anni) si sono conosciuti otto anni fa a Trieste, dove entrambi si erano iscritti ad un provino, e da allora non si sono più lasciati. Sono diventati marito e moglie nel 2019, abitando un po’ in Ucraina, un po’ a Mosca e facendo molti viaggi in Italia per esigenze di lavoro.
Lo scoppio della guerra, lo scorso febbraio, li ha colti a Mosca, da dove se ne sono andati cinque mesi fa per riparare a Gorizia.
«I miei genitori sono di Kherson – racconta Tetiana – per me era impossibile rimanere a Mosca, in un Paese che stava bombardando la mia famiglia». Sergej è stato subito d’accordo con la moglie e così la famiglia, che 16 mesi prima si era allargata con la nascita della piccola Katerina, è venuta in Italia.
«Del resto non è mai stato facile per noi stare insieme – spiega Sergej -, visto che ci siamo fidanzati nel 2014, quando di fatto si è aperto il conflitto nel Donbass tra le truppe ucraine e quelle filorusse. La politica non ha mai creato problemi alla nostra storia, ma le chiacchiere sono sempre state tante».
«Sto cercando di convincere i miei genitori a raggiungerci in Italia, ma non vogliono lasciare la loro casa che, se incustodita, sanno che diventerebbe preda di ladri», aggiunge Tetiana.
Adesso i due sposi sperano di entrare nell’associazione pratese «Mettiamoci all’Opera» convinti più che mai che «La musica non ha confini, vince tutte le guerre».
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento