Cultura & Società

Luzi: Toscana come una madre

Una «mappa» dell’anima, un «racconto» scandito nel tempo. Questo hanno inteso Carlo Fini e Luigi Oliveto, due dei tre curatori del volume Toscana Mater, mettendo insieme le prose e le poesie del grande Mario Luzi dedicate alla sua regione natale: «Questa terra toscana brulla e tersa / dove corre il pensiero di chi resta / o cresciuto da lei se ne allontana».

Il poeta, che ha da poco compiuto novant’anni, ha sempre vissuto in Toscana, tra Firenze (dove è nato nel 1914), Siena e Pienza. E così, come spiega l’altro curatore, Stefano Verdino, «Luzi ha da sempre congiunto in modo stretto la sua voce di poeta con la contrada, con quel preciso territorio toscano che vede le due diverse (se non opposte) polarità cittadine di Firenze e Siena e le altre polarità di monti (l’Appennino, l’Amiata), di colli (il Senese) e di fiumi (l’Arno e l’Ombrone). È un paesaggio vario ma costante nell’interrogazione settantennale del poeta. Quel suo articolarsi multiplo (città-campagna; monte-colle-fiume) ci richiama alla prospettiva del “viaggio”, vero motore di tutta la poesia luziana».

Per il poeta fiorentino, la Toscana è terra «matria», ovvero «terra materna» e «natia». Il neologismo «matria», spiegano i curatori del volume, «sta dunque a indicare qualcosa di intimo e di tenero: una protezione, un covo di luce e di tenebre insieme». Del resto, come ha dichiarato Luzi stesso, «il sentimento della maternità e della femminilità non è solo quello che consola, addolcisce la vita, che protegge, che dà la nascita e forse anche la morte, ma è anche il deposito vero e reale del rapporto tra l’uomo e la natura e l’universo. Ecco allora perché “terra matria”: perché la terra è la pagina più leggibile di questo universo ed è quella più vicina anche al senso a cui siamo legati. Dunque: terra è madre, madre è terra».

Da qui, ovviamente, il titolo Toscana Mater per questo volume di Interlinea Edizioni (pp. 177, euro 40,00), appena giunto in libreria, arricchito da numerose foto dell’Archivio Alinari che ci presentano località e paesaggi toscani con angolature inedite. La Toscana, a giudizio di Luzi, sembra un nome nato apposta per coniarne sopra un altro: toscanità. «Per parte mia – dice il poeta – sono stato a mio agio dentro la toscanità. La Toscana, i suoi profili, le sue luci, i suoi tagli, l’educazione alla forma e alla misura non poteva prescindere dai grandi esempi che essa ha fornito a tutto il mondo».

In chiusura, ancora una volta la parola alla poesia di Luzi per un omaggio alla città dell’infanzia, Siena: «Finché nel furore policromo / del bruciante mulinello / mi guarda Siena / da dentro la sua guerra, / mi cerca dentro con gli occhi / addannati dei suoi veliti / percossa dai suoi tamburi / trafitta dai suoi vessilli / e non vede me / non vede in me la mia infanzia / che di lei fu piena / né io lei che scossa dal suo nume / e legata al suo tormento / non ravvisa il tempo: / non io lei, non lei me / ma il nostro mutuo /indicibile accecamento».

Per l’editore, Toscana Mater non è soltanto un omaggio alla nostra terra, ma «un omaggio al poeta stesso, una delle voci più profonde e vibranti della cultura italiana, nel suo novantesimo compleanno».A.F.