Cultura & Società

MUSICA: «ATENAIDE» DI VIVALDI IN PRIMA MONDIALE A FIRENZE, NEL TEATRO PER CUI E’ STATA SCRITTA

L’Atenaide torna a vivere. L’ultima opera di Antonio Vivaldi a non esser mai stata eseguita se non nella prima rappresentazione, scritta appositamente per il Teatro della Pergola di Firenze nel 1728, torna sul palcoscenico per cui è stata creata grazie alla regia di Massimo Gasparon. Inserita nell’ambito delle manifestazioni del “Genio fiorentino”, il 20 maggio alle ore 21 e il 21 maggio alle 16,30 l’Orchestra barocca Modo Antiquo diretta da Federico Maria Sardelli porta in scena in prima mondiale l’opera che testimonia il rapporto tra Vivaldi e Firenze. Un rapporto che durò circa 20 anni con quattro opere prodotte per la città. Tre di esse sono andate perdute, l’unica salvata, ma mai edita è proprio l’Atenaide. Testimone del legame con Firenze, anche un vivace carteggio tra Vivaldi e Luca Casimiro degli Albizi, impresario della Pergola. Il teatro, costruito nel 1657, per decenni fu utilizzato solo per le rappresentazioni destinate a una ristretta elite di nobili. Aprì le porte al pubblico solo nel 1718 grazie proprio ad un’opera di Vivaldi.

L’Atenaide – scelta da Vivaldi su un testo del librettista Apostolo Zeno – narra la storia di una giovane donna che, ripudiata dall’imperatore Valentiniano suo sposo e insidiata da pretendenti senza scrupoli, vede alla fine trionfare la giustizia. “Per riportare in scena quest’opera dopo 278 anni – ha spiegato stamani il direttore e musicologo Federico Maria Sardelli, – è stato svolto un lavoro di recupero filologico del manoscritto originale conservato alla biblioteca nazionale di Torino, revisionato e steso in edizione critica dal musicologo Bernardo Ticci”. Poi Sardelli e Gasparon, tra i maggiori esperti italiani di opera barocca, hanno curato la sua edizione pratica. Un’altra particolarità di questa rappresentazione sono i protagonisti: un cast di giovani di grande talento dei corsi del Maggio musicale fiorentino, scelti tra 90 aspiranti provenienti da tutto il mondo. “Una scommessa”, l’ha definita Sardelli, puntare su artisti ancora sconosciuti al grande pubblico per interpretare quest’opera barocca sobria e particolarmente moderna per l’intreccio narrativo e la caratterizzazione psicologica dei personaggi. Attraverso l’uso approfondito della gestualità barocca viene riscoperta una forma di teatro ricca di espressività e emozioni. (ANSA)