Cultura & Società

PIEVE S. STEFANO, CENTRO NAZIONALE DELLA MEMORIA GRAZIE AL PREMIO SUI DIARI

«Non c’è futuro senza memoria. E una iniziativa come quella del premio Pieve – tutta centrata sulla raccolta della memoria in forma di diari, epistolari, autobiografie della gente comune, quelle storie quotidiane con la ‘s’ minuscola che fanno la grande storia – rappresenta un progetto importante che la Regione supporta con convinzione”. Così l’assessore regionale alla cultura, Cristina Scaletti, davanti alla nuova edizione, la numero 26, del “Premio Pieve”, che si svolgerà dal 10 al 12 settembre a Pieve Santo Stefano (Arezzo). «Un premio importante – ha confermato l’assessore Scaletti – che da più di un quarto di secolo, grazie al lavoro di Saverio Tutino, è riuscito a fare del centro della Val Tiberina “la città del diario”, con un archivio formidabile di migliaia e migliaia di sto rie. E che continua ancora a crescere. In questa edizione infatti il ‘Pieve’ darà spazio e voce a nuovi linguaggi della memoria che ha direttamente sperimentato e sarà occasione di incontro e confronto con altre esperienze di raccolta della memoria, come ‘La banca della memoria’ di Torino o il progetto appena lanciato da Slow Food, ‘I granai della memoria’.Tanti gli appuntamenti del programma che è stato illustrato oggi in conferenza stampa e che ospiterà naturalmente anche i linguaggi più classici attraverso i quali la memoria si esprime, dalla scrittura al teatro al cinema alla fotografia. Ci saranno figli testimoni della memoria dei loro padri, una mostra fotografica con i racconti di vita in parallelo di bambini rumeni e pievani, la presentazione della rivista dell’Archivio “Primapersona”, completamente rinnovata, che da questo numero sarà edita da Forum di Udine. Presentata anche la rosa finale scelta dalla Commissione di lettura del premio, presieduta da Natalia Cangi. Domenica 12 settembre alle 16 sarà annunciato, alla fine della tre giorni della memoria, il vincitore tra gli autori degli otto racconti autobiografici (Fabio Guindani per Sylvana Baragiola, Maddalena Treccani per Magda Ceccarelli, Carlo Hendel, Giorgio Marchiani e Zoltán Goda, Nicolino Marras, Grazia Marchesini per Dario Poppi, Kemal Subasciaki e Serenella Tartarini per Manilio Tartarini). E’ invece il fotografo Mario Dondero, amico di lungo corso dell’Archivio, il vincitore del premio “Città del diario 2010”. Sarà premiato da Saverio Tutino per la sua “cifra particolare nel raccontare storie e ascoltare le persone, per il suo interesse alla fotografia in quanto collante delle relazioni umane, o come testimonianza delle situazioni”. A Sabina Rossa, figlia del sindacalista Guido Rossa ucciso nel 1979 dalle Br, verrà consegnato il riconoscimento “Benvenuta in Toscana”.L’edizione 2010 segnerà anche l’avvio di un progetto innovativo (“Impronte digitali”), che intende digitalizzare tutto il patrimonio della Fondazione di Pieve, partendo dal pezzo più importante della collezione: il Lenzuolo a due piazze di Clelia Marchi. Un progetto di digitalizzazione del patrimonio documentario della Fondazione del premio che la Regione considera di grande interesse, come ha affermato l’assessore alla cultura, aggiungendo che saranno valutate forme di collaborazione con l’Archivio per la sua realizzazione nell’ambito del progetto regionale sulla “Biblioteca digitale” (cs-Lorenza Pampaloni)