Cultura & Società

Prato, due manoscritti ritrovati raccontano la storia della chiesa di San Francesco. Sabato 17 dicembre la presentazione al pubblico

Il manoscritto recuperato all’Archivio Storico di Prato è dedicato alle sepolture di Amidio Baldanzi, quello fiorentino è il Registro dei censi e memorie «Plateola», di frate Girolamo Mannucci da Prato. La trascrizione delle sepolture è arricchita da foto e da una pianta che può aiutarci a immaginare la chiesa prima delle grandi trasformazioni che ne mutarono l’aspetto nel 1904.  «L’unica  sepoltura  che  è  rimasta  nella  navata  della  chiesa,  ai  piedi  dell’altare maggiore,  è  quella  del  celebre  mercante  Francesco  di  Marco  Datini – spiega Francesco Marchese del complesso di San Francesco – ma  un  tempo erano molte le lastre terragne presenti e possiamo ricostruirne la storia grazie all’aiuto del prezioso manoscritto di Amadio Baldanzi. La lettura della “Plateola” invece può  aiutare a comprendere la vita economica di un antico convento, ed è  molto  importante per quello di Prato perché sono giunti a noi scarsi documenti sulla sua storia».

I due documenti inediti saranno poi disponibili per tutti gli appassionati di storia locale sul sito: www.sanfrancescoprato.it.

Alla presentazione di sabato prossimo saranno intervengono Elisa Biagi, storica dell’arte e autrice delle due trascrizioni, Rossella Foggi, presidente di FareArte e Francesco Marchese del complesso monumentale di San Francesco. Il progetto è stato realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato.