Cultura & Società

Prato, mons. Agostinelli, «incomprensibile la scelta di chiudere la redazione del Tirreno»

«Penso che i mezzi di comunicazione siano occhi, orecchi e voce insostituibili per la democrazia e per il bisogno di ciascuno di noi di avere una informazione libera, seria e attenta alla complessità della vita», continua il presule. Riflettendo sul fatto che «Prato è una città molto popolata», il vescovo reputa «incomprensibile» questa decisione «agli occhi di un lettore e di un cittadino».

«Prato vive una realtà quotidiana dinamica, dove tutto si svolge e accade con ritmi talvolta frenetici. Occorre che i giornalisti osservino e raccontino con la dovuta attenzione quanto avviene nella nostra comunità in modo da potercela raccontare con la giusta obbiettività e trasparenza». Secondo mons. Agostinelli, «perdere un presidio come quello della redazione del Tirreno» è «un impoverimento culturale dell’intera città».

«Sono lieto che le pagine pratesi del giornale continuino ad esistere e che i posti di lavoro siano garantiti. Ma non è la stessa cosa. Lavorare in una redazione, avere un luogo fisico nel quale incontrarsi, scambiarsi le idee, scrivere e fare comunità è un valore aggiunto al lavoro di giornalista».