Cultura & Società

Religioni in dialogo

Una giornata per conoscerei nostri «fratelli maggiori»di Silvia Benedetti*Domenica 3 settembre si svolge la settima edizione della Giornata europea della Cultura ebraica, ricorrenza che ha luogo contemporaneamente in 55 località italiane e 30 paesi europei. In Toscana è una festa molto sentita nelle comunità ebraiche di Firenze, Siena, Livorno, Arezzo, Pitigliano, Pisa, che aprono le loro porte per consentire uno scambio con la cittadinanza.

È con gran piacere, infatti, che gli ebrei preparano questa giornata che permette di conoscere i loro usi e costumi, di assaggiare i loro cibi, peraltro squisiti, di ascoltare la loro musica, di visitare i loro musei e le Sinagoghe. Molte persone sono attratte dalla loro cultura, sono curiosi di capire e comprendere. È più difficile odiare o rifiutare ciò che si conosce. È la conoscenza, infatti, lo strumento che permette la convivenza civile.

Il popolo ebraico fino ad oggi è stato molto disponibile verso gli altri; il fatto che gli ebrei abbiano Comunità in diverse città italiane permette uno scambio che riguarda tutto il territorio nazionale. A conferma di ciò è l’alta affluenza di pubblico, che coglie quest’occasione di scambio e di conoscenza. Spesso le culture «altre» sono accomunate, come se fossero tutte uguali, indice di scarsa conoscenza e di massificazione, che denota anche la paura della conoscenza; se pensiamo al Medio Evo possiamo ricordare quanta paura e resistenza ci fosse verso il nuovo e lo sconosciuto.

Gli stessi ebrei si rendono conto oggi di creare interesse; è nella conoscenza reciproca che è possibile una convivenza decorosa e rispettosa degli usi e costumi altrui. Gli ebrei, infatti, hanno sempre partecipato alla vita civile italiana, sia nelle guerre sia nei periodi positivi e floridi.Ho trascorso con loro diverso tempo per motivi di ricerca e mi ha particolarmente colpito questa loro capacità di tolleranza e partecipazione alla vita civile.

Spesso questo popolo è nominato per la guerra fra Israele e i Palestinesi, o per la Shoà. Ambedue sono eventi tristi e difficili; finalmente oggi li incontriamo in una giornata di festa, ove è veramente possibile apprendere i loro usi e costumi. Ci saranno inoltre varie manifestazioni quali visite guidate, convegni e spettacoli teatrali, cene e pranzi.

Un modo per conoscere un’altra cultura è proprio quello di partecipare ad alcune manifestazioni, inerenti alle credenze, ai riti ed ai modi di vivere delle persone, perché questo ci permette di cogliere la loro mitezza, senza accentuare le differenze. Conoscere ed apprezzare gli altri è anche divertente, se posto in chiave ironica e serena, perché quest’atteggiamento interno incentiva la curiosità e la disponibilità verso gli altri.

La Giornata europea della cultura ebraica è una proposta per vivere la diversità in modo arricchente, come scambio reciproco, è la testimonianza che possiamo convivere insieme con rispetto.

* È autrice del libro «Incontro con la comunità ebraica di Firenze», Editrice La Giuntina, che sarà presentato martedì 12 settembre alle 18 presso l’assessorato alla Cultura del Comune di Pistoia

Itinerari ebraici in sei città toscaneSono sei le città toscane che, nell’ambito di «Stradefacendo», la Giornata europea della Cultura ebraica organizzata dall’Ucei, propongono itinerari di cultura ebraica attraverso la visita a luoghi e le discussioni in importanti tavole rotonde in contemporanea a partire dal 3 settembre.

A Firenze viene inaugurata la mostra «Gente che viene, gente che va» a cura dell’Istituto Pitigliani di Roma e presentata da Mario Fineschi. La giornata è caratterizzata da laboratori per bambini, degustazioni di cucina kasher, visite guidate alla sinagoga, convegni con Joseph Levi, Michele Luzzatti, Sandro Ur Servi. La giornata si chiude al teatro della Pergola con uno spettacolo di Bené Kedem, «Gnora Luna», una commedia in dialetto giudaico-fiorentino.

A Livorno , aperta la sinagoga di piazza Benamozegh e il Cimitero ebraico per visite guidate. La sera, cena sefardita. A Monte San Savino (Arezzo), dopo l’inaugurazione della sezione di letteratura ebraica nella biblioteca comunale, lettura di poesie ebraiche, fiera-mercato di libri ebraici e cena, la sera, con piatti della tradizione ebraica. Un laboratorio interattivo per i bambini e una visita all’ex sinagoga, al cimitero ebraico e al Miqwe, al ghetto, completano la giornata.

A Pisa rimane aperta la sinagoga per tutto il giorno. Visite guidate sono possibili al cimitero ebraico. Nel foyer del teatro Verdi, inaugurazione della mostra «Stradefacendo: itinerari ebraici e Pisa e Viareggio» mentre nella sala del ridotto vengono presentati «Lunario 5767» e, subito dopo, «Le strade dell’ebreo errante». Anche in questo caso, la giornata si conclude con la degustazione di cocktail e specialità ebraiche.

Visite guidate anche a Pitigliano (Grosseto) e a Siena : qui la giornata è aperta da un convegno su «Reti di credito e storie di famiglie a Siena e nel senese alla fine del Medioevo» con interventi previsti di Michele Luzzatti, Andrea Bruscino e Alessandra Veronese.

San GimignanoFestività religiose nel mondo globalizzato«L’albero della vita. La festa nelle religioni del mondo globalizzato»: ha questo tema la tredicesima edizione della «Summer School» organizzata dal Centro internazionale di studi sul religioso contemporaneo (Cisreco), che da 5 anni ha sede a San Gimignano.

Nella «lectio magistralis» del professor Peter Antes dell’Università di Hannover è stato evidenziato il rapporto intrinseco della festa con la religione, come ben indica il termine inglese «Holiday», giorno dedicato al sacro .Ogni comunità festeggia se stessa nella religione, anche se ovviamente diverse sono le forme. Basti ricordare come sulla base del cristianesimo e del giudaismo si sono articolate le feste dell’anno liturgico. Poi ci sono le feste legate ai grandi eventi della vita di ciascuno, come la nascita, la pubertà, il matrimonio fino alla morte. Dunque la festa accompagna tutta la vita umana, sia in quanto comunità, sia in quanto individui.

Il direttore del Cisreco e animatore della «Summer School», Arnaldo Nesti, ha sottolineato i dilemmi e le prospettive della festa nella cultura globale. Nuove problematiche insorgono con le recenti immigrazioni in Europa, dove le feste delle comunità di immigrati si pongono più come elementi di affermazione forte della propria identità e meno come occasioni d’integrazione.

Con i contributi di studiosi provenienti anche dal Brasile, Messico, Spagna Russia, Israele e Regno Unito, le feste sono state esaminate in tutte le loro espressioni comunitarie.Annotiamo – per cogliere la ricchezza e la diversità dei contributi – alcuni titoli delle relazioni svolte nelle tre giornate del seminario di studio: «Nel nome di Nostra Signora di Guadalupe-Mediazioni politiche festive nella Sierra di Puebla» (Messico) a cura di Enzo Segre; «La festa della Settimana Santa a Siviglia» (Isidoro Moreno); «Fare festa nel sertao brasiliano»(Antonio Lopez); «La festa nella tradizione della comunità ebraica libica» (Maurice Roumani); «La festa del 9 maggio oggi in Russia» (Serghej Filatov); «La comunità islamica in italia: festività e dinamiche sociali» (Andrea Merighi). Nell’affrontare il tema del festivo non religioso, nell’ultima giornata della «Summer School», gli studiosi hanno discusso della festa intesa come tempo libero, come turismo, come svago. Un’attenzione particolare alla piaga del turismo sessuale che continua ad avere complicità pubbliche e private in paesi dell’America e dell’Estremo Oriente, soprattutto in Brasile e in Thailandia.G.S. Villaggio «La Vela»Giovani insieme per la paceE’ arrivato anche l’incoraggiamento del Papa ai partecipanti al Campo Internazionale dell’Opera per la Gioventù «Giorgio La Pira» (6-16 agosto). All’udienza generale del 9 agosto Benedetto XVI li ha voluti salutare con calore auspicando «ricchi frutti» per la loro «attività culturale e religiosa».

Tra i circa 80 seduti nelle prime file dell’Aula «Paolo VI», giovani israeliani, palestinesi, italiani e russi, che da alcuni giorni sono ospiti del Villaggio «La Vela» di Castiglion della Pescaia (Gr). Tra loro anche l’imam di Firenze Elzir Izzedin, con moglie e figli, che ha parole di apprezzamento per la catechesi del Papa sull’amore. È uno degli «esperti» che nei dieci giorni a«La Vela» si sono confrontati sul «rispetto della dignità dell’uomo, via della riconciliazione e della convivenza tra popoli, culture e religioni».

Di impegno politico e dignità umana hanno parlato gli assessori regionali Gianni Salvatori e Massimo Toschi. La professoressa Tatiana Zonova (accompagnatrice assieme al vice-rettore Igor Loginov del gruppo russo, dell’università «Mgimo» di Mosca) ha sottolineato la crisi della diplomazia. Elzir Izzedin e il professore di diritto islamico, Gianni Maria Piccinelli, si sono confrontati sui diritti inalienabili dell’uomo all’interno del mondo islamico. Il Vescovo di Prato, mons. Gastone Simoni, e la giornalista Ulda Liberanome, membro della Comunità israelitica fiorentina, hanno invece parlato delle radici bibliche della dignità umana. L’economista Riccardo Moro, presidente della Fondazione Cei Giustizia e Solidarietà, ha inquadrato il tema nel contesto della globalizzazione.

Domenica 13 agosto l’arcivescovo di Firenze, il card. Ennio Antonelli, nella Messa celebrata al Campo ha avuto parole di apprezzamento e di incoraggiamento. Al Campo era presente anche Mikhail Arteev, inviato del Patriarcato della Chiesa Russo-Ortodossa.

Il campo è stato prima di tutto un’esperienza di condivisione e di dialogo che ha permesso, tra l’altro, a giovani israeliani e palestinesi di conoscersi e confrontarsi tra di loro, il che è praticamente impossibile nelle loro terre di provenienza. «Le differenze tra le culture, le tradizioni e le religioni – hanno ribadito i giovani nel documento conclusivo, approvato all’unanimità (testo integrale) – sono non un ostacolo, bensì un valore aggiunto per la promozione di una cultura di pace; attraverso il dialogo, nel rispetto delle reciproche identità, è possibile scoprire i valori comuni, fondamento per la convivenza in un mondo sempre più interconnesso».C.T. AppuntamentiIl dopo 11 settembre, corso a SienaUn approfondimento sul ruolo cruciale della religione nel mondo contemporaneo del dopo 11 settembre: è quanto intende offrire il corso della Summer school in law and religion, organizzata dall’Università di Siena, in svolgimento fino al 2 settembre presso il Graduate college di Santa Chiara. La scuola nasce all’interno di un programma di Diritto e religione, coordinato da Marco Ventura, docente della Facoltà di giurisprudenza, che mira allo sviluppo presso l’ateneo senese di un polo di ricerca e di un insegnamento internazionale sui rapporti tra società, diritto, politica e religione. Il corso si concentra sulla pluralità di religioni presenti nella società contemporanea e sulla competizione che spesso si crea tra queste ultime. Le lezioni sono tenute da alcuni dei maggiori esperti internazionali del settore. È inoltre prevista, il 1° settembre, una conferenza su religione e politica nel «Mercante di Venezia» shakespeariano, a cura di Adam Seligman, noto sociologo americano. Le donne nelle religioni monoteiste«Le donne nelle religioni monoteiste. Fede politica libertà» è il tema del corso organizzato dalla Scuola estiva della Società italiana delle storiche che si svolge fino al 2 settembre a Firenze presso il Centro Studi Fiesole (Via della Piazzola n. 71). La scuola è rivolta a studentesse e a studenti, a insegnanti, a persone impegnate nelle istituzioni, nei sindacati, nel mondo del lavoro e delle professioni. Le lezioni sono tenute da Shulamit Furstenberg Levi (Università di Siena), Anna Scattigno (Università di Firenze), Ruba Salih (Università di Bologna) e da Pier Cesare Bori (Università di Bologna). Venerdì 1° settembre (ore 9,30) è in programma una tavola rotonda su «La libertà delle donne. Religione politica diritti». Coordina Anna Scattigno. Ad Assisi per un mondo di paceA vent’anni esatti dalla storica Giornata di preghiera delle religioni per la pace, convocata da Giovanni Paolo II per il 27 ottobre 1986, il 4 e 5 settembre torna ad Assisi l’incontro «Uomini e religioni» promosso ogni anno dalla Comunità di Sant’Egidio sulla scia di quell’evento. «Per un mondo di pace – Religioni e culture in dialogo» sarà il tema centrale del Meeting internazionale e della giornata di preghiera per la pace di quest’anno promosso da Sant’Egidio insieme alla Conferenza episcopale dell’Umbria. Saranno affrontati 12 temi chiave del nostro tempo per una ricerca pratica e teorica di vie d’uscita dall’ideologia dello «scontro», in direzione di una «globalizzazione dal volto umano». Saranno presenti, tra gli altri, i rabbini Toaff e Di Segni, Ibrahim Ezzedine, consigliere alla presidenza degli Emirati arabi uniti, i cardinali Poupard e Dziwisz ed una forte presenza da «terre di frontiera» quali Israele e il Medio Oriente.

VALLOMBROSA, CONVEGNO SU CULTURE, RELIGIONI, DIRITTI

Opera La Pira, Documento Campo internazionale 2006