Cultura & Società

Rinascono le attività della Fondazione Teatro della Toscana

Facendo i debiti scongiuri sulle restrizioni del decreto del Consiglio dei ministri previsto per oggi, il presidente della Fondazione, l’assessore alla cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi, ha presentato ieri le linee guida dell’istituzione regionale che gestisce quattro teatri in Toscana (La Pergola e il Niccolini di Firenze, il Teatro Era di Pontedera e il Teatro studio «Mila Pieralli» di Scandicci) oltre a scuole di recitazione, tra cui la «Oltrarno» diretta da Pierfrancesco Favino, da cui provengono i 35 giovani che sul palcoscenico della Pergola hanno dato vita al breve spettacolo di fronte ad una platea priva di poltrone, trasformata in una piazza, un’agorà, per ospitare i giornalisti socialmente distanziati, ma anche per far vedere che lo storico teatro fiorentino potrebbe essere sfruttato anche così: con gli attori in platea e il pubblico nei palchi.

L’importante è che questo luogo, come ha detto il suo direttore Marco Giorgetti, sia un punto di sintesi in cui si sperimentano tutte le arti. Anche per questo, la Fondazione teatro della Toscana guarda a Milano (tra l’altro città d’origine dell’assessore Sacchi) ed in particolare al «Franco Parenti», riferimento culturale del capoluogo Lombardo, diretto da Andrèe Ruth Shammah, presente a Firenze per confermare una collaborazione che si tradurrà anche in alcuni spettacoli tra cui Cabaret tragico che inaugurerà la stagione del Teatro Era il 15 ottobre, una dozzina di giorni prima della riapertura della Pergola, il 27 ottobre, con i giovani della Fondazione, diretti da Giancarlo Sepe, in The Dubliners, spettacolo che prosegue la collaborazione avviata con Sepe (anche lui presente alla conferenza stampa), maestro della contaminazione dei generi, perfetto interprete del teatro come sintesi di tutte le arti.

Ma la Fondazione teatro della Toscana rivendica anche un ruolo di promotore internazionale conquistato nel rapporto con teatri, istituzioni culturali e di formazione di Parigi, Atene, Barcellona, Madrid, Oslo, Amsterdam, New York, in una rete di partenariato che è nata per superare le categorie di nazionale e internazionale nella costruzione delle stagioni e che ha come principi ispiratori i temi che stanno alla base della «Carta 18-XXI», condivisa con il Théatre de la Ville di Parigi, sottoscritta un anno fa in Palazzo Vecchio dalle autorità italiane e francesi in occasione della prima italiana alla Pergola di Mary said what she said, con Isabelle Huppert diretta da Bob Wilson, e che dovrebbe tornare a grande richiesta in questa stagione della Pergola il cui cartellone definitivo sarà presentato il prossimo 14 ottobre. In quell’occasione ci sarà anche Stefano Accorsi che dall’inizio del prossimo anno assumerà la direzione artistica del prestigioso teatro fiorentino.