Cultura & Società

San Gimignano, conclusa la Summer Schools sul rapporto tra religioni e violenza

Fra la Badia a Passignano nel Comune do Tavarnelle VP e l’ex Convento di Santa Chiara (noto oramai ad onta delle nobili origini come Palazzo Pratellesi) a San Gimignano. Due luoghi emblematici, culla di spiritualità, pensiero e lavoro. E i «lavori» della XXIII Summer School molto hanno avuto a che fare con la spiritualità e la riflessione sul religioso contemporaneo, affrontando un tema spinosissimo ma purtroppo attuale quale quello del rapporto fra violenza e religioni. Ma nel nostro mondo sempre più piccolo, sempre più inquinato e sempre più globalizzato i volti della violenza si impastano e si confondono fra loro: sono infatti fomite di violenza anche la criminalità comune e organizzata, il capitalismo finanziario ancor più rapinoso e senza scrupoli del capitalismo classico, gli effetti delle sciagurate politiche di colonizzazione messe in atto dal nostro Occidente nei secoli passati, la politica tout court che si ricorda solo della sua nobile missione dopo immani catastrofi da essa stessa provocate.

A settanta anni tondi dalla Seconda Guerra Mondiale, la politica internazionale sta di nuovo riconducendo l’umanità dentro una terza guerra mondiale, come ha ben documentato Enzo Segre della UAM di Città di Messico, sulla scia di quanto sostenuto da Papa Francesco.

È impossibile solo accennare alle 23 relazioni e alle 14 comunicazioni: da Renzo Guolo (grande conoscitore del mondo islamico) a Elisabetta Colagrossi che parlando di Jan Assmann e del suo grande lavoro svolto sulle culture e sulle religioni antiche è approdato a proposte assolutamente originali e produttive su come religioni e culture e loro relative memorie possano non solo convivere ma addirittura «guardarsi vicendevolmente gli uni con gli occhi degli altri».

Non potendo parlare di tutti accenneremo soltanto alle conclusioni di Peter Antes, grande storico delle religioni e grande grandissimo amico della Summer School on Religions: traendo spunto da tutto quanto emerso dalle quattro intense giornate di relazioni e animate discussioni, ha comunque esortato il numerosissimo pubblico presente nella sessione conclusiva a far sì che «l’immagine della contemporaneità non somigli più all’arena di un circo di Roma antica ove tutti lottano contro tutti».  Seminari di studio, con l’appassionata partecipazione che lo ha caratterizzato, come quello della XXIII Summer School on Religions, sono un sicuro antidoto a tutto questo.

Arnaldo Nesti, direttore scientifico della Scuola, oltre aver sorvegliato con discrezione e consumata maestria l’andamento dei lavori, ha consegnato il diploma ai partecipanti, invitando tutti alla prossima edizione.

La XXIII Summer School on Religions non è stata una isola appartata nel mondo ed ha quindi partecipato con trepidazione e profonda solidarietà ai tristi tragici disastrosi avvenimenti luttuosi causati dal terremoto, occorso a pochi passi dal cuore della nostra Toscana. Lo ha fatto anche pubblicamente attraverso le commosse parole di don Giuseppe Casetta, Abate Generale dell’Ordine dei Vallombrosani, in apertura dei lavori della sessione svoltasi alla Badia a Passignano.