Cultura & Società

San Miniato, per la Festa del teatro una «Passione» al femminile

Nello spettacolo in scena in questi giorni alla Festa del Teatro di San Miniato c’è anche la «Passione» al femminile, dove Maria è il concentrato, l’essenza di tutti i dolori, di tutte le passioni delle donne, madri e figlie. Con lei un Cristo spigoloso, e ribelle – morirà per una sventagliata di mitraglia – carico di umanità e contraddizioni. Colmo di amore verso la madre e allo stesso tempo insofferente, come accade spesso ai giovani nell’amore infastidito per i genitori.

La Passione, dunque, riletta, vissuta e raccontata attraverso gli accadimenti del nostro tempo e che ritroviamo nei grandi e tragici fatti del Novecento, quel secolo breve che ci siamo lasciati alle spalle e che ha condizionato il nostro oggi: i momenti di più alta intensità del dolore individuale e collettivo li ritroviamo nella tragedia della Seconda Guerra Mondiale, nei giorni del terrorismo, negli anni di piombo dell’Italia calibro nove, del sequestro Moro e delle stragi. Lo spazio scenico in cui si esplica questa metafora del dolore e della sofferenza diventa alla fine il luogo di una plausibile speranza e induce il pubblico a considerarsi non semplice spettatore passivo, bensì protagonista di una collettiva visione generale di eventi che lo riguardano direttamente, sui quali deve prendere posizione: di fronte a se stesso e al proprio modo di far parte della società, che egli può e deve contribuire a rendere migliore.

Qui c’è tutto lo spirito del Dramma Popolare di San Miniato, quel Teatro del Cielo che si ripete dal 1947 nelle piazze e nelle chiese della città con lo scopo di chiamare l’uomo a riflettere sui grandi tempi che assillano l’animo. Un teatro di prime nazionali che hanno visto passare i più celebri registi ed i più famosi attori della scena internazionale.

Molti applausi ieri sera all’anteprima per la stampa nella storica Piazza del Duomo. Stasera la prima assoluta e poi repliche fino al 22 luglio, ogni sera alle 21.30.

Con Lina Sastri, applauditissima Maria, in scena Jacopo Venturiero (Gesù Cristo), Francesco Benedetto (Giuda), Jaqueline Bulnes, Antongiulio Calenda, Alessandro Di Murro, Stefano Galante, Marco Grossi, Daniele Parisi, Luciano Pasini, Noemi Smorra, Stefano Vona. Musica dal vivo con la fisarmonica di Fabio Ceccarelli e la batteria di Tiziano Tetro. Musiche Germano Mazzocchetti, luci di Nino Napoletano. Firma scene e costumi Bruno Bonincontri (dai bozzetti originali di Francescangelo Ciarletta e Ambra Danon) ripresi da Domenico Franchi.