Cultura & Società

Settimanali cattolici: coraggiosi e innovativi

No a pericolose scorciatoie. “Non avere paura del confronto con questo tempo” è la sintesi proposta, a conclusione dei lavori, da monsignor Ivan Maffeis, vicedirettore dell’Ufficio Cei per le comunicazioni sociali. Ma, al contempo, “guardarsi da pericolose scorciatoie, sirene che affascinano con il loro enorme potenziale innovativo, ma che – almeno fino a questo momento – coinvolgono ancora solo parzialmente i nostri lettori”. Stampa e rete, quindi, devono andare avanti di pari passo. “Le nostre testate – ha ricordato Maffeis, che alle spalle ha una lunga esperienza alla guida di ‘Vita Trentina’ – sono un bene che va protetto e coltivato. Hanno tutte un solido bagaglio d’identità ecclesiale, di radicamento sul territorio, di esperienze umane e professionali, di storia, persino centenaria”. Il vicedirettore dell’Ufficio Cei ha invitato a “vincere ogni tentazione di chiusura asfittica”, reagendo e guardandosi “attorno e dentro con onestà, con la disponibilità a riposizionarci, aperti alle possibili e necessarie innovazioni, aiutandoci a coniugare l’informazione tradizionale con le tendenze e le opportunità dell’era digitale, senza sminuire il valore e il peso di quanto abbiamo costruito fino a questo momento”.

Un passo avanti. Si tratta di “ripartire con umiltà e impegno, per contribuire a reinventare la professione, facendo tesoro di quanto di positivo sta accadendo”, consapevoli che questo “cambio culturale” impone “una nuova organizzazione delle nostre redazioni, la disponibilità e l’abilità a muoversi su una molteplicità di piattaforme, la realizzazione di applicazioni che, mentre consentono la fruizione di contenuti su dispositivi mobili, richiedono un nuovo modo di scrivere e di raccontare per non rinunciare a stimolare il nostro lettore, aiutandolo a pensare, ad andare in profondità”. In questo passaggio rientra anche “il qualificato lavoro del Sir, eredità – ha ricordato Maffeis – della professionalità a tempo pieno di Paolo Bustaffa”, che “si misura oggi con la sensibilità e la competenza di Mimmo Delle Foglie, attento a valorizzare le possibilità d’informazione, di scambio e di relazione del nuovo ambiente”. Il Sir, ha aggiunto, “ci offre la possibilità di fare un passo avanti” con la proposta del “network digitale”, dietro al quale il vicedirettore delle comunicazioni sociali Cei ha visto “l’intuizione felice di valorizzare le possibilità di un accesso in tempo reale dal nazionale ai territori”.

Contenuti da comunicare. Nei lavori della mattinata una delle parole chiave è stata “consapevolezza”. A proporla Luigi Carletti, esperto di comunicazione sul web, per il quale “la tecnologia è un pannello pieno di bottoni: l’importante è sapere quali ci servono”. “La rete – ha evidenziato – oggi è comunicare, apprendere, socializzare, condividere, conservare e aiutare”, obiettivi che rientrano tutti in un’informazione “con forte impegno sociale” come quella dei giornali del territorio, che da parte loro hanno “i contenuti, derivanti proprio dal contatto diretto con le persone”. Un rapporto “che con la tecnologia – è convinto Carletti – non viene svilito, ma valorizzato”. Una testimonianza di utilizzo dei nuovi media per un settimanale cattolico è giunta da Claudio Turrini, responsabile del sito di “Toscana Oggi”, che ha presentato l’esperienza di presenza in rete del settimanale, e il radicale restyling effettuato a novembre 2012, utilizzando la piattaforma di gestione dei contenuti messa a disposizione dei settimanali cattolici da Ids-Unitelm con Open Content. Turrini ha sottolineato l’importanza di far rete anche all’interno del mondo di internet, aprendosi alla multimedialità, come ha fatto Toscana Oggi con la nascita dell’agenzia multimediale regionale e del consorzio «Toscana Link» con le emittenti televisive Tv Prato e Tsd. Infine, una scommessa per la carta stampata: è “Credere”, il nuovo settimanale dei Paolini presentato alla Fisc dal direttore, don Antonio Rizzolo (che guida pure il settimanale diocesano “Gazzetta D’Alba”), convinto “che questo sia un momento opportuno in cui la nascita di un nuovo giornale va a rafforzare una proposta che come mondo cattolico stiamo dando”.