Cultura & Società

Storia: Luigi Sturzo e la pace a 104 anni dai “liberi e forti”

Un’iniziativa fortemente voluta e promossa dall’ associazione “Francesco Bosi” in ricordo del pensiero e dell’azione di Luigi Sturzo, nell’anniversario del 104° anno dall’appello ai “Liberi e Forti”. A moderare la discussione il direttore di Toscana Oggi Domenico Mugnaini che nel suo intervento di apertura ha voluto ricordare proprio la figura di Bosi, deputato e poi senatore scomparso il 4 luglio 2021 a Firenze. Con lui il fratello Alberto che con l’associazione ha coinvolto gli intervenuti.

L’eredità del fondatore del Partito Popolare é stata ben tratteggiata nella lucida relazione di mons. Michele Pennisi, arcivescovo emerito di Monreale. Fine conoscitore e studioso del sacerdote siciliano, Pennisi é presidente della commissione storica per la causa di beatificazione di Sturzo.

Una figura contraddistinta dal superamento del diritto di guerra, percependo il bellicismo come un processo di palingenesi sociale che avrebbe sostituito la vecchia classe politica che aveva condotto l’Italia al coinvolgimento nel primo conflitto mondiale.

La sua visione era perfettamente sovrapponibile a quella espressa da Benedetto XV che il 1°agosto 1917) parlò di “inutile strage” in merito alla I° Guerra Mondiale. Tanto da renderlo instancabile propugnatore del diritto alla pace e delle legittime aspirazione dei popoli. Un intendimento confermato qualche mese più tardi nei 14 punti del presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson. Poiché nelle parole di Sturzo: “La guerra non é una fatalità inevitabile, ma precisa volontà dei popoli. Ricade sulla responsabilità degli uomini che la scatenano o vi contribuiscono”.