Cultura & Società

Teatro, alla Pergola di Firenze Anna Maria Guarneri e Giulia Lazzarini in «Arsenico e vecchi merletti»

Non una farsa macabra, né una satira del giallo. Piuttosto, una tipo di commedia da noi poco praticato e di cui non abbiamo grandi riscontri autorali: “il brillante”. Per tradizione autorale o eredità diretta, infatti, i nostri generi più diffusi sono la tragedia e la farsa, che discende per i rami dalla Commedia dell’Arte.

Eppure, questo genere da noi quasi dimenticato ci ha donato delle perle rare, se non rarissime, come Arsenico e vecchi merletti di Joseph Kesserling, diretto da Geppy Gleijeses al Teatro della Pergola da martedì 11 a domenica 16 febbraio, con protagoniste Annamaria Guarnieri e Giulia Lazzarini nei ruoli delle due dolci ziette assassine Marta e Abby Brewster. Guarnieri, la primadonna prediletta di Franco Zeffirelli, Mario Missiroli, Luca Ronconi; Lazzarini, la musa di Giorgio Strehler. Entrambe si prestano al gioco comico con una sapienza scenica ineguagliabile. La traduzione è di Masolino D’Amico. La regia è ispirata a quella di Mario Monicelli, del quale ricorre quest’anno il decimo anniversario della scomparsa. La produzione è di Gitiesse Artisti Riuniti diretta da Gleijeses.

«Per me è stata un’opportunità: uno spettacolo che è divertente e intelligente – afferma Anna Maria Guarnieri ad Angela Consagra sul foglio di sala dello spettacolo – si tratta di una sorta di ‘macchina da guerra’ dal punto di vista della proposta interpretativa, perché tutto in scena è caratterizzato da un’estrema leggerezza. Il risultato rimane il medesimo in tutte le piazze in cui siamo stati: ovunque la gente si diverte. Inoltre, l’incontro con Giulia Lazzarini è stato per me molto piacevole: recitare insieme è una gioia».

Le fa eco proprio Lazzarini: «Il mio personaggio in Arsenico e vecchi merletti è perfetto. Non sempre capita di avere la facilità di interpretare un ruolo che ti appartiene, sia per età e anche per ironia, conquistata a teatro nel corso degli anni. Io e Anna Maria Guarnieri – aggiunge – ci conosciamo da tempo, questo spettacolo è stato un incontro bello e sicuramente una scommessa, per entrambe».

Il severo critico teatrale Mortimer Brewster (interpretato da Paolo Romano), ex scapolo convinto, torna a casa dalle zie Marta e Abby per raccontare del suo fresco matrimonio con Elaine Harper, ma scopre che le due amabili e anziane ziette ‘aiutano’ quelli che affettuosamente chiamano i ‘loro signori’, ossia gli inquilini ai quali affittano le camere, a l­asciare l­a vita con un sorriso sulle l­abbra, offrendo loro del vino di sambuco corretto con un miscuglio di veleni. Poi, li seppelliscono nel ‘Canale di Panama’, ­la cantina di casa dove il fratello di Mortimer, che crede di essere il Generale Lee, il Teddy di Mimmo Mignemi, scava e ricopre di continuo nuove buche per occultare i cadaveri. Deciso a porre fine alla pazzia delle due zie e del fratello, Mortimer cerca di far internare Teddy in una casa di cura, ma i suoi piani vengono sconvolti, fino a scoprire un’inconfessabile verità.

In scena ci sono anche Maria Alberta Navello, Mimmo Mignemi, Luigi Tabita, Tarcisio Branca, Bruno Crucitti, Francesco Guzzo, Daniele Biagini, Lorenzo Venturini. Le scene sono di Franco Velchi, i costumi di Chiara Donato, le musiche di Matteo D’Amico, l’artigiano della luce è Luigi Ascione.

«Credo che la risata del pubblico – spiega Guarnieri – sia tra le cose più complicate da raggiungere, per ogni interprete. Del resto, tutto è difficile: si tratta di pescare dentro se stessi l’emozione giusta, è così che si trova il modo per arrivare con verità verso un nuovo personaggio. Bisogna studiare e lavorarci molto, sui ruoli: la recitazione è un lavoro che richiede impegno, costanza e dedizione».

Interviene Lazzarini: «Nella mia carriera ho affrontato il teatro brillante, anche se non mi definirei un’attrice comica. La comicità, a mio parere, è semplicemente e puramente un dono, mentre la componente drammatica si può imparare o costruire. Comicità – chiarisce – è uguale a spontaneità, al piacere di dire una battuta come se fosse una musica o si leggesse uno spartito».

La catalogazione impossibile dell’opera oscilla dunque tra dark comedy e giallo-rosa. Tecnica pura, in certi casi slapstick, divertimento assoluto: i congegni comici, i diagrammi geometrici dei rapporti tra i personaggi che, come in Feydeau, prendono la forma di un diamante, la purezza dell’intreccio, raggiungono qui il massimo dell’originalità. Arsenico e vecchi merletti è un congegno di alta precisione, una meccanicità che si sublima nella genialità, nell’ebbrezza di un gioco tenuto costantemente sul limite del funambolismo.

11 – 16 febbraio

(ore 20:45, domenica 15:45)

Gitiesse Artisti Riuniti diretta da Geppy Gleijeses

Anna Maria Guarneri, Giulia Lazzarini

ARSENICO E VECCHI MERLETTI

di Joseph Kesserling

traduzione Masolino D’Amico

con Maria Alberta Navello, Mimmo Mignemi, Paolo Romano, Luigi Tabita

e conTarcisio Branca, Bruno Crucitti, Francesco Guzzo, Daniele Biagini, Lorenzo Venturini

scene Franco Velchi

costumi Chiara Donato

musiche Matteo D’Amico

artigiano della luce Luigi Ascione

regia Geppy Gleijeses

liberamente ispirata alla regia di Mario Monicelli

Biglietti

 

Intero

Platea 37€ – Palco 29€ – Galleria 21€

 

Ridotto Over 60

Platea 33€ – Palco 26€ – Galleria 18€

 

Ridotto Under 26

Platea 22€ – Palco 18€ – Galleria 13€

 

Ridotto Soci Unicoop Firenze

Platea 30€ – Palco 24€ – Galleria 17€

 

Biglietteria

Via della Pergola 30, Firenze

055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com.

Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30.

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