Cultura & Società
Torna Capannucce in città, la manifestazione che premia chi fa il presepe
Era il 2002 quando l’imprenditore Mario Razzanelli e la professoressa Cesarina Dolfi, col sostegno della Diocesi di Firenze, decisero di realizzare un evento che riportasse al centro del Natale il suo vero significato: la nascita di Gesù. Col sostegno del professor Paolo Blasi, che divenne presidente del comitato promotore, iniziò una grande avventura che in 20 anni ha premiato oltre 20 mila persone e generazioni diverse per il solo fatto di aver realizzato il presepe nelle proprie case, nelle proprie parrocchie, nelle proprie scuole.
“Non c’è niente di più estraneo dal Natale che il concetto stesso di distanziamento – sottolinea padre Bernardo Gianni -: Natale è accorciare la distanza tra cielo e terra, tra divino e umano. Questo accorciamento si celebra nel presepe dove contempliamo un assembramento di amore di cui abbiamo bisogno. Una ragione nuova per fare il presepe, per festeggiare la ritrovata possibilità di stare insieme, in sicurezza, ma celebrando anche una comunione tra cielo e terra”
“Partiamo con le iscrizioni – dice Razzanelli – con l’entusiasmo anche più vivo di 20 anni fa, perché celebrare Gesù Bambino ci fa sentire tutti ancora giovani, come quando da piccoli compravamo un nuovo personaggio da sistemare nel presepe in bella vista nelle nostre case. Oggi più che mai la “capannuccia” è simbolo della famiglia e della comunità ristretta attorno a un focolare, della fede e dell’amore che unisce le persone”.
L’evento è realizzato in collaborazione con la Diocesi di Firenze e il settimanale Toscanaoggi.