Cultura & Società

Una casa per gli Angeli del Bello, 10 anni di impegno per Firenze

Buon compleanno, Angeli del bello! Mercoledì 30 settembre la Fondazione ha festeggiato il suo decimo compleanno, anche se con una settimana di ritardo, dato che il vero compleanno era il 23, ma è stato rimandato causa maltempo. Questa volta il meteo ha sorriso agli Angeli, che hanno potuto organizzare una grande festa nei giardini adiacenti a Porta San Frediano. La location non è stata casuale: è lì, infatti, che gli Angeli, dopo una ricerca durata due anni, hanno trovato la loro “Casa del Bello per Firenze”. Gestita e sostenuta dalla Fondazione, sarà un punto di aggregazione per tutta la città, dove promuovere la rigenerazione urbana, l’educazione civica, il rispetto della qualità dei beni comuni e la cittadinanza attiva. Lo spazio è stato concesso in comodato gratuito dal Comune di Firenze, e nel soffiare sulle 10 candeline – la Fondazione è nata nel 2010, su iniziativa di Quadrifoglio (ora Alia Servizi Ambientali SpA) e Partners Palazzo Strozzi (ora Associazione Per Firenze) – mercoledì è stata posata la prima pietra per realizzare “il sogno” della Casa del Bello per Firenze. Un sogno non da poco: per ristrutturare l’edificio concesso dal Comune serviranno quasi 50 mila euro.

La Casa non diventerà la sede della Fondazione, bensì sarà un esempio di innovazione sociale e culturale, anche attraverso percorsi di inserimento socioterapeutico, attività dedicate alle persone diversamente abili e all’integrazione con i richiedenti asilo. Inoltre, in linea con la missione degli Angeli, nella struttura verranno organizzati laboratori e percorsi didattici legati alla cura del decoro anche degli spazi privati.

Chi volesse aiutare gli Angeli del Bello nella ristrutturazione e nella gestione della Casa, può vedere le modalità di donazione su http://www.angelidelbello.org/la-casa-del-bello.

«Siamo una realtà incredibile, alla stregua di un’azienda – ha commentato il presidente della Onlus, Giorgio Moretti –, con più di 14mila ore dedicate alla nostra città ogni anno. Noi, chiaramente, non ci fermeremo, siamo un mix di pazienza e determinazione, ma abbiamo come sempre bisogno di tutti. Per questo il nostro decimo compleanno si è tenuto qui, in un luogo destinato a diventare un cuore di decoro, educazione e civismo a Firenze». E dire che nemmeno Moretti immaginava un traguardo simile: «Sono stati dieci anni inaspettati, imprevedibili. Quando abbiamo iniziato, ero ottimista sulla partecipazione dei fiorentini alla causa, ma non mi aspettavo una risposta così positiva. Siamo arrivati ad avere 3500 volontari, e tutti i giorni più di quaranta persone sono sulla strada a prestare servizio gratuitamente, a dedicare il loro tempo per migliorare e difendere il decoro della città, costantemente sotto attacco. Senza contare gli affiliati che nascono in Italia e le citazioni sui media fuori dalla nostra patria. Un bilancio davvero positivo. E ora, grazie alla Casa del bello, siamo pronti per i prossimi dieci anni».

Come ogni avventura, ci sono stati momenti belli e momenti difficili. «Ricordo con gioia quando abbiamo superato il traguardo dei mille volontari dopo soli due anni; un obiettivo che non pensavamo di raggiungere così presto. Certo, non è stato tutto rose e fiori: in passato alcune persone non capivano che cos’era il nostro impegno, ci avevano confuso con qualcosa che avrebbe dovuto sostituire le attività delle istituzioni o degli enti preposti alla pulizia della città. Ho dovuto anche rispondere ad alcune interrogazioni comunali per chiarire cosa fosse la nostra realtà di volontariato e di richiamo al civismo. Non bisogna delegare sempre alle istituzioni la tutela del territorio, ognuno di noi deve fare la propria parte; questo non significa, però, che ci siano “orari fissi” di volontariato, perché anche un’ora al giorno di buon comportamento è già un grande aiuto». 

Ha partecipato alla festa anche il sindaco Dario Nardella: «La posa della prima pietra della Casa del bello è un momento importante nel percorso di crescita della Fondazione Angeli del bello, che negli anni è diventata un punto di riferimento per il decoro urbano e un simbolo di cittadinanza attiva. La Casa del bello sarà uno spazio vivo e aperto alla città, in cui volontari e cittadini potranno incontrarsi e confrontarsi su temi importanti come decoro, educazione civica, rigenerazione urbana, e in cui sarà dedicata particolare attenzione anche alle persone più fragili con attività particolari e percorsi di inserimento socio terapeutico. Firenze è orgogliosa degli Angeli del bello».

«Si tratta di un progetto al quale l’amministrazione tiene molto – ha aggiunto l’assessore al decoro cittadino, Alessia Bettini –, che darà vita a un luogo aperto e vivo per tutti i cittadini che hanno a cuore la cura della nostra città. Gli Angeli da dieci anni sono sinonimo di decoro e rispetto della bellezza di Firenze, con un impegno attivo e quotidiano nelle piccole e grandi battaglie per la tutela della città. Fanno un lavoro straordinario, che noi amministrazione spesso non potremmo fare, visto che agiscono su beni privati, sui quali il Comune non potrebbe intervenire. La Casa del bello sarà il quartier generale di centinaia di volontari e un luogo dal quale promuovere iniziative campagne messaggi di civismo urbano. Un luogo di cui c’era bisogno. Ricordo con piacere quando sono andata con sindaco e giunta su Ponte Vecchio, e abbiamo cancellato con il laser le scritte imbrattanti. Ci siamo sentiti protagonisti nella salvaguardia di un bene dell’umanità, ci siamo resi conto di quanto il patrimonio della nostra Firenze sia tanto bello quanto delicato, e quanto sia importante e faticoso l’impegno degli Angeli».

«La giornata di oggi è importante per la Fondazione, ma lo è anche per noi – ha commentato Alessia Scappini, Amministratore delegato di Alia Servizi Ambientali SpA – perché siamo una realtà da sempre impegnata a fianco dei volontari, con cui condividiamo l’obiettivo comune di garantire il decoro urbano».

Quello che forse potrebbe sfuggire, e che invece va ribadito, è la complessità dell’impegno assunto da un “angelo”, un impegno che interessa non solo il cuore – e la tempra –, ma anche e soprattutto la testa, come hanno spiegato Marzia Tallini e Massimo Brunetti, marito e moglie, nonché angeli veterani. «Le superfici e gli ambienti sui quali operiamo sono tanti e diversi, per questo abbiamo seguito numerosi corsi – sul colore, sulla sicurezza stradale, addirittura sul dispositivo laser – e partecipato a varie prove pratiche su materiali come legno, gesso e ferro; bisogna sapere bene come intervenire, sennò si rischia di causare danni peggiori». I due volontari, poi, hanno ribadito come l’esperienza negli Angeli abbia permesso loro di conoscere molte persone – dagli autoctoni fiorentini ai ragazzi extracomunitari – con le quali hanno instaurato un rapporto di amicizia. Marzia ha descritto, inoltre, l’importanza del suo impegno con i bambini, tramite gli Angioletti del bello: «Il rispetto per il decoro e per l’ambiente va imparato da piccoli».

«Il risultato che ci ha dato più soddisfazione – concludono – è stata la rigenerazione di piazza dei Tre Re (tra via Calimala e via dei Calzaiuoli, ndr), che nel 2015 era ormai ridotta a una fogna a cielo aperto. Siamo stati una settimana a pulire. Ora è rinata, e le Serre Torrigiani ci hanno aperto addirittura un locale».

A margine delle celebrazioni, Moretti ha presentato il progetto “I custodi del bello”, iniziativa che partirà giovedì primo ottobre con l’obiettivo di incrociare i bisogni della città con la difficile situazione che molti abitanti di Firenze stanno vivendo a causa dell’emergenza Covid. Con il supporto dell’associazione Extrapulita, infatti, la Fondazione cercherà di mettere in condizione queste persone in difficoltà di lavorare in maniera strutturata in alcune zone critiche della città per un piccolo compenso. Le persone coinvolte in questo progetto dovranno rispettare impegni precisi, saranno formate, seguiranno degli orari “vincolati” e verranno retribuite grazie ai soldi delle donazioni.

Tutte le informazioni sui progetti degli Angeli del Bello sono reperibili sul sito della Fondazione.