Cultura & Società

VATICANO, RIAPRIRA’ IL 20 SETTEMBRE LA BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA

Un milione e 600 mila volumi a stampa, 150 mila manoscritti e incunaboli, alcuni dei quali preziosissimi come la Bibbia Urbinate laminata con scaglie di oro per oltre un chilo e mezzo e finemente dipinta; preziosissimi papiri, reperti diplomatici, carte antichissime, codici, testi di filologia, patristica, agiografia, numismatica, stampati: tutto questo è la Biblioteca Apostolica Vaticana che riaprirà i battenti per gli studiosi e i ricercatori di tutto il mondo lunedì 20 settembre prossimo. Il tutto – come si è ricordato oggi alla presentazione ufficiale dei lavori di ristrutturazione durati tre anni – con aspetti affascinanti quali il bunker sotterraneo a prova di bomba nucleare che protegge centinaia di migliaia di documenti antichissimi sotto una coltre di oltre 4 metri di cemento armato. I discorsi ufficiali sono stati tenuti, davanti a un pubblico di studiosi, esperti, giornalisti e progettisti che hanno coordinato i complessi lavori di ammodernamento, dal Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, card. Raffaele Farina, e dal Prefetto della stessa Biblioteca, mons. Cesare Pasini. Il cardinale ha ricordato che tra le diverse fasi degli interventi, una è ancora da realizzare: quella dell’adattamento del Salone Sistino, che fu sede della Biblioteca per tre secoli fino all’800. Un progetto dell’architetto Paolo Calabresi vedrà il ritorno della sala completamente affrescata a sede di consultazione. I 20 mila studiosi che ogni anno visitano e operano all’interno della Biblioteca Apostolica Vaticana, provenendo da oltre 60 paesi del mondo, avranno a disposizione per l’accesso alle sale di consultazione una nuova torre con ascensore ricavata all’interno del palazzo apostolico con un delicatissimo lavoro di “svuotamento” della collina su cui è eretto. Ne hanno parlato oggi il Prefetto mons. Cesare Pasini, l’ing. Pier Carlo Cuscianna direttore dei servizi tecnici, il dott. Giovanni Giavazzi presidente e l’ing. Gennaro Guala progettista della Fondazione Italcementi che ha sponsorizzato parte dei lavori. Si è trattato – ha spiegato mons. Pasini – di un delicatissimo lavoro di demolizione interna e allargamento degli spazi per ricavare un accesso che fosse comodo e adeguato”. L’ing. Guala ha illustrato la progettazione della nuova torre nel cortile della Biblioteca sotto la Torre dei Quattro Venti che ospitò la regina Cristina di Svezia, “senza alterare la straordinaria architettura dei palazzi pontifici”. Il presidente della Fondazione Italcementi ha fatto eco alle parole di mons. Pasini richiamando “lo spirito di servizio, lo spirito umanistico e lo spirito di universalità della Biblioteca Vaticana” e ha ricordato altri interventi della Fondazione: l’Aula “Nervi” e la costruzione della chiesa “Dives in Misericordia” a Roma, per il Giubileo del 2000.Avranno vita dura gli eventuali studiosi disonesti che volessero rubare documenti o manoscritti dalla Biblioteca Apostolica Vaticana: lo ha detto il Prefetto mons. Cesare Pasini, rispondendo alla domanda di una giornalista alla presentazione delle opere di ristrutturazione interna, tra cui tutto l’apparato informatico e di controllo. “Ogni volume sarà dotato per ora di un chip sulle pagine finali e una struttura di sicurezza fatta di barriere, varchi, telecamere, consentirà di seguire l’aventuale trasferimento dei volumi da una zona all’altra”. Mons. Pasini però, dopo aver sottolineato che “la cattiveria umana si scoraggia se ci sono adeguati controlli che la prevengono”, ha parlato di fattori più positivi quali il sito web (www.vaticanlibrary.va) rinnovato e potenziato, con una newletter per studiosi e amici della Biblioteca; della mostra che si aprirà nel Braccio di Carlo Magno su Piazza San Pietro il 10 novembre prossimo per illustrare questa istituzione plurisecolare (venne fondata nel 1451); del convegno “La Biblioteca Apostolica Vaticana come luogo di ricerca e come istituzione al servizio degli studiosi” in programma nei giorni 11-13 novembre, presenti una trentina di esperti internazionali. Infine ha accennato al progetto di digitalizzazione dai materiali conservati, definito “progetto immenso che fa parte del nostro futuro”. (Sir)