Cultura & Società

Verso il Forum di etica civile. Un patto tra generazioni per un futuro migliore

«Verso un patto tra generazioni: un presente giusto per tutti»: questo il titolo del III Forum nazionale di Etica Civile che si terrà a Firenze all’Auditorium di S.Apollonia il prossimo 16-17 novembre. Sull’evento, che fa seguito al I Forum tenutosi a Padova nel 2013 presso la Fondazione Lanza ed al secondo svoltosi a Milano nel 2017 al Centro S.Fedele, abbiamo intervistato Simone Morandini, della Fondazione Lanza, coordinatore della rete dei soggetti promotori.

Forum: che significa? Che tipo di evento sarà?

«Si tratterà di un evento aperto, convocato da un’ampia rete di soggetti. Sarà, da un lato, un momento di confronto con figure di alto profilo: già hanno assicurato la loro presenza Enrico Giovannini dell’Università La Sapienza di Roma, portavoce Asvis, e Alessandro Rosina dell’Università Cattolica di Milano. Sarà, però, contemporaneamente un’occasione di partecipazione e di confronto in gruppi di lavoro, di elaborazione di proposte, per iniziare a ritrovare già nel dialogo una relazione tra le generazioni che sembra spesso spezzarsi in questo tempo di cambiamento veloce e spesso iniquo».

Perché questo tema?

«Quando l’idea è stata proposta, il coordinamento dei promotori si è trovato concorde nel riconoscerne l’assoluta centralità per un’etica civile: come realizzare vita buona entro la città se manca la prospettiva del futuro? Se non riusciamo a far interagire costruttivamente l’esperienza degli anziani, l’entusiasmo dei giovani e la competenza degli adulti? Certo, ci siamo presto resi conto che le implicazioni sono a vasto raggio ed interessano una grande varietà di tematiche: lo evidenziano anche i numerosi materiali disponibili sul sito www.forumeticacivile.com o sulla pagina Facebook “Forum di Etica Civile”. Tanti gli interrogativi: come ripensare gli ambiti della politica e dell’economia, della formazione e dello studio, per costruire un presente che sia giusto per tutti? Come attivare un’interazione costruttiva tra le generazioni, ma anche tra le diverse appartenenze ideali che abitano il Paese?».

Chi sono i promotori che fanno parte del coordinamenti?

«L’elenco è lungo e sta crescendo anche in questi giorni. Penso però valga la pena di citarlo per esteso – in rigoroso ordine alfabetico – perché testimonia della ricca varietà di energie, anche intellettuali, che vi confluiscono: Azione Cattolica giovani, Aggiornamenti Sociali, Centro “Bruno Longo”, Istituto di Diritto Internazionale della pace “Giuseppe Toniolo”, Centro Internazionale per Studenti “Giorgio La Pira”, Associazione Cercasi un Fine, Fondazione Lanza, Fondazione Finanza Etica, Focsiv, Fuci, “Il Regno”, Incontri, Istituto di Formazione Politica “Pedro Arrupe”, Lega Missionaria Studenti, Movimento dei Focolari, Movimento Eucaristico Giovanile, Progetto Umbertata, Opera per la gioventù “Giorgio La Pira”. Vi sono diversi soggetti di livello nazionale, ma anche numerose realtà che operano per “fare cittadinanza” in specifiche aree del Paese; tra di esse anche parecchie fiorentine».

Il Forum è ancora lontano: e nel frattempo?

«In questi mesi si stanno tenendo diversi eventi preparatori, realizzati dai diversi soggetti promotori del Forum, ma anche da altri soggetti che stanno esprimendo la volontà di condividere tale cammino. Da tali eventi ci attendiamo idee e proposte per l’evento fiorentino; esse confluiranno in un testo che prenderà la sua forma finale nel Forum stesso, per essere poi rilanciato anche in contesti più ampi. Tra di essi si colloca l’evento che si terrà proprio a Firenze il prossimo 28 marzo nell’ambito del Festival di Economia Civile».

La scheda

Cosa si intende per etica civile. Risale all’inizio di questo decennio l’avvio di una riflessione sull’etica civile in Italia. Il termine non era nuovo, essendo stato coniato dal teologo moralista spagnolo Marciano Vidal già nello scorso millennio. La ripresa fattane dalla padovana Fondazione Lanza (Centro Studi in Etica) ha avuto però caratteristiche diverse, legate alla sfida di un contesto sociale che sembrava smarrire quei tratti di coesione che sono necessari alla vita in comune.

Al centro della proposta, la figura della città, nel suo significato letterale, ma anche in quello più ampio, metaforico. É il rimando ad uno spazio di vita condivisa, che contribuisce alla qualità delle esistenze di coloro che vi abitano, ma che ad essi chiede comportamenti coerenti con essa. Il rinnovato individualismo della tarda modernità disegna però un ethos così centrato sul singolo o sul gruppo ristretto, da sembrare incapace di pronunciare la parola «noi» in senso davvero ampio ed inclusivo. Al «cittadino civile» subentra così l’uomo di parte, sempre pronto a delegittimare chi esprime opinioni diverse dalla sua e diffidente verso la stessa esistenza delle diversità. Difficile in tale orizzonte custodire il legame sociale…

La sfida è allora quella di ritrovare buone ragioni per vivere assieme, in una città globale che è certo plurale ma non per questo destinata alla frammentazione ed alla contrapposizione. Abitare una città siffatta non è semplicemente un dato di fatto, ma l’espressione di una scelta, di un «sentirsi parte» che si esprime in forme di cittadinanza attiva. Si tratta di riprendere in un contesto rinnovato elementi di una grande tradizione che attraversa la cultura occidentale, dalla polis greca, alla realtà medievale dei comuni italiani, all’utopia di Giorgio La Pira fino alle esperienze più avanzate di cittadinanza.

Il percorso. Le positive risonanze del primo Forum del 2013 «Per una nuova convivialità: idee proposte e pratiche per un’etica civile» hanno favorito un primo allargamento del gruppo promotore, che ha così costruito assieme il secondo momento del 2017: «Etica civile: cittadinanza… ed oltre?». Esso è stato declinato nei quattro seminari tematici preparatori, dedicati a «Ambiente ed economia» (Padova), «Educazione/comunicazione» (Bari), «Religione/religioni» (Firenze), «Politica» (Bari).

Si è così giunti all’evento dell’aprile 2016 che nello splendido Auditorium del Centro S.Fedele di Milano ha fatto risuonare l’esigenza di un orizzonte che – pur continuando a riprendere sempre e di nuovo il riferimento alla civitas – sapesse pure collocarlo in un quadro più ampio, attento alle esigenze dei diritti umani ed alle buone pratiche civili.

La terza fase di questo percorso ha come suo punto focale l’evento fiorentino del 16-17 novembre. Ad essa si giunge in un contesto di sensibile degrado del contesto civile, caratterizzato ormai da una politica troppo urlata e poco lungimirante, incapace di pensare la città nelle sua dimensione temporale. Di qui l’idea di un patto tra generazioni, a superare quell’indifferenza al futuro che erode la possibilità stessa di vivere la città. Ecco allora la rilevanza dei temi ambientali (si pensi al mutamento climatico, rilanciato con tanta forza in questi giorni), di quelli del lavoro e dell’economia, della formazione e dell’educazione.

Ecco, ancora la positiva tensione tra la dimensione locale e quello spazio europeo che ci collega ad un orizzonte globale.

Appuntamento il 28 marzo: tre generazioni di economisti a confronto. Guarda al Forum di novembre l’evento «Verso un’economia civile: cambiano i paradigmi?», che si terrà giovedì 28 marzo dalle 17.45 alle 19.30 presso il Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira in via de’ Pescioni 3, a Firenze, cui tutti sono invitati. Sarà un dialogo tra tre generazioni di economisti – Piero Tani, emerito dell’Università di Firenze, Alessandra Smerilli, docente della Pfse Auxilium di Roma e Paolo Santori, dottorato presso la Lumsa – per esplorare i cambiamenti in atto nella riflessione economica in ordine alla costruzione di un buon futuro civile, giusto e sostenibile.