Dossier

Castiglioncello, la nave dimenticata

Più che un relitto addossato agli scogli, la «Venus» sembra diventata una triste attrazione.Sul lungomare della scogliera dei Pungenti, in piena zona balneare di Castiglioncello, la nave battente bandiera libanese è incagliata dallo scorso 23 ottobre, quando in piena notte, mentre si stava dirigendo verso il porto di Carrara per caricare marmo, sembra a causa di un guasto, l’equipaggio, composto per lo più da cittadini egiziani, non è riuscito più a controllare l’imbarcazione che in balia delle onde ha puntato dritta verso la costa.

Il sindaco di Rosignano, Gianfranco Simoncini, appena arrivato sul luogo dell’incidente e compiuto un primo sopralluogo disse che le preoccupazioni maggiori erano due: «La prima in assoluto è che non vi siano problemi di inquinamento ambientale e la seconda è che si possa arrivare quanto prima alla rimozione della nave».

La situazione è rimasta finora sotto controllo, ma la «Venus» è sempre lì: dalla passeggiata sembra di toccarla con la mano.

I serbatoi sono stati svuotati, ma lo scafo è a rischio quando il mare s’ingrossa. Disincagliare il vecchio cargo (è del 1970) costa più del suo valore: per demolire le 1.789 tonnellate distribuite su una lunghezza di 84,8 metri e una larghezza di 12,8 metri, ci vogliono più di 500 mila euro, mentre dalla rottamazione se ne ricavano appena 26 mila.Intanto, la stagione turistica si avvicina, ma prima ancora, spiega a Toscanaoggi il sindaco Simoncini, «ci sono problemi ambientali e di sicurezza. Tecnicamente disincagliare la nave è possibile e la Capitaneria sta attualmente lavorando in questa direzione. Resta il problema delle risorse – precisa Simoncini –. La nave non è assicurata e l’armatore è scomparso da tempo. Il Ministero dell’ambiente, pertanto, si è detto disponibile a sostenere l’intervento e noi come Comune facciamo una pressione quasi quotidiana perché dalla buona volontà si passi ai fatti concreti».

L’apprensione per la vicenda, il sindaco di Rosignano l’ha espressa di recente anche per iscritto attraverso una lettera inviata al Ministro per l’ambiente Altero Matteoli (che tra l’altro è di Cecina) e a quello dei trasporti, Pietro Lunardi.

«Con la presente – ha scritto Simoncini ai due ministri – sono ad esprimere profonda preoccupazione per la presenza della motonave “Venus” di fronte all’abitato di Castiglioncello. Il puntuale ed efficace intervento della Capitaneria di porto di Livorno, ha infatti permesso di risolvere i pericoli immediati derivanti dalla presenza della nave, in particolare quelli di un rilascio di sostanze inquinanti. Ciò nonostante va rilevato come il permanere della motonave a pochi metri dalla riva, in una situazione di equilibrio precario, determini gravi pericoli sia in relazione agli eventi meteorici che potrebbero produrre movimenti o addirittura il ribaltamento della nave, sia in relazione alla possibilità, nonostante i divieti e le protezioni attivate, di accesso dei cittadini».

«Per la comunità di Rosignano – scrive ancora il sindaco – il permanere della motonave, rischierebbe inoltre di determinare un grave contraccolpo economico e di immagine alle attività turistiche presenti su tutta la costa. Sono a chiedere – conclude Simoncini – un intervento urgente che possa portare alla rimozione della motonave nei tempi più brevi, evitando in tal senso ogni pericolo potenziale per l’ambiente, la sicurezza dei cittadini e garantendo il normale svolgimento della prossima stagione turistica».Nei giorni immediatamente successivi al naufragio, armatore e proprietà della «Venus» avevano mostrato l’intenzione di recuperare la nave. Erano stati anche fatti dei sopralluoghi da una ditta specializzata in recuperi. Poi, però, non ne è stato fatto più di nulla e la «Venus» è stata di fatto abbandonata da armatore e proprietario. La Capitaneria di Porto ha quindi aperto la procedura per il recupero d’ufficio della nave.Sulla vicenda è stata aperta anche un’inchiesta per naufragio colposo, ma l’importante, per l’amministrazione comunale, per i cittadini e per gli operatori turistici è che si arrivi al più presto alla rimozione della «Venus» liberando l’orizzonte davanti ad alcuni tra i più esclusivi stabilimenti balneari della nostra costa.A.F.

Piombino e l’Elba rischiano grosso

Dalla Toscana in Galizia contro la marea nera