Dossier

Le elezioni del 30 gennaio

• L’AssembleaIl 30 gennaio si vota per l’Assemblea Nazionale provvisoria, (275 membri) che esprimerà un nuovo governo e preparerà una costituzione; poi verrà sciolta per dar vita a un nuovo parlamento dopo la promulgazione della nuova costituzione. Alle urne 14 milioni di iracheni. • Legge elettoraleIl sistema è quello proporzionale a collegio unico nazionale. Il 25% dei seggi dovrà andare a donne. Chi si presenterà nei 28.350 seggi sarà segnato con inchiostro indelebile sulle mani. Stampate 60 milioni di schede, autentici lenzuoli 60 x 90 cm (3.300 tonnellate per un costo di 157 milioni di dollari). • Oltre 7 mila candidati111 le liste rimaste in corsa dopo il ritiro di ben 53 formazioni. Degli oltre 7 mila candidati, solo poche decine hanno rivelato la propria identità. Favorito è la «Unite Iraqi Alliance» (Alleanza irachena unita) sciita, con capolista Abdel Aziz al Hakim, alto esponente religioso e leader dello «Sciri» (Consiglio Supremo per la Rivoluzione Islamica in Iraq). E’ composta anche dal partito Al Dawa oltre che da gruppi curdi, sunniti, tucomanni e cristiani. Nella lista, composta da 228 candidati, anche Ahmed Chalabi, capo del Congresso nazionale iracheno.

Altra formazione è la «Lista degli iracheni» guidata dal primo ministro ad interim Iyad Allawi, composta da 233 candidati sciiti e sunniti.

Il «Partito degli iracheni» è guidato dal presidente ad interim Ghazi al Yawer, che può contare sull’appoggio della tribù Shammar (3 milioni di sunniti), ed è composta da 80 candidati.

L’«Alleanza del Kurdistan» (165 candidati) è l’unione delle due principali formazioni curde: l’Unione patriottica del Kurdistan di Jalai Talabani e il Partito democratico del Kurdistan di Massoud Barzani.

L’«Assemblea degli indipendenti democratici» (78 candidati) è il partito laico e liberale guidata da Adnan Pachachi, sunnita, ministro degli esteri iracheno prima del colpo di stato baathista del 1968.

L’«Iraqi Islamic Party» (maggiore partito politico sunnita) si è invece ritirato dal voto, non ritenendolo sufficientemente democratico e sicuro.

• CoprifuocoI giorni 29, 30 e 31 gennaio sono stati dichiarati giorni di festa e in molte zone è in vigore il coprifuoco tra le 20 e le 6 della mattina. A Baghdad areoporto chiuso il 29 e il 30.