Dossier
Maremoto in Asia, la solidarietà della Toscana
Il grafico dei paesi colpiti
Feste di capodanno in tono minore (con rinuncia ai fuochi d’artificio in molti comuni) e tanta solidarietà. La Toscana si è subito mobilitata per le vittime del terremoto nel Sud-est asiatico. Accanto alle Ong, alle Caritas diocesane, agli istituti religiosi, anche molte istituzioni, dalla Regione, ai Comuni, alle Comunità montane, hanno lanciato sottoscrizioni e iniziative concrete. Il comune di Lucca, ad esempio, ha adottato la città di Galle, nello Sri Lanka, dalla quale provengono molti immigrati; sono già state raccolte e inviate 70 tonnellate di generi alimentari di prima necessità. Ai tahilandesi andrà invece l’intero incasso della partita di calcio tra la Lucchese e la Sangiovannese del 6 gennaio. Il Comune di Pisa, utilizzando anche i soldi risparmiati per la festa di capodanno, ha acquistato un irroratore per spruzzare disinfettanti e abbassare il rischio di epidemie, così come aveva chiesto il prof. Giuseppe Evangelista, coordinatore del Gruppo di chirurgia d’urgenza dell’ospedale pisano Santa Chiara inviato a Unawatuna, nello Sri Lanka, dove è stato allestito un ospedale da campo che cura un centinaio di pazienti al giorno. I volontari pisani, 4 medici (Giuseppe Arcidiacono, Giuseppe Zocco, Carola Martino e Barbara Musco) e cinque infermieri (Santino Perna, Giuliano Rondini, Marcello Gambini, Arena Virga e Franco Colaone), resteranno nello Sri Lanka almeno un’ altra settimana, poi sarà il dipartimento della protezione civile italiana a decidere il da farsi. Le aziende di servizi idrici della Toscana hanno già pronto lo stanziamento per l’acquisto di un potabilizzatore da 5000 litri/ora da inviare nelle zone colpite dal maremoto. Ecco qualche esempio di solidarietà.
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