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Offerte per il clero: un gesto di condivisione

di Paolo GianniniIncaricato regionale per il SovvenireLe offerte per il clero sono un gesto concreto di apprezzamento e solidarietà verso coloro che hanno deciso di dedicare la loro vita a Dio e ai fratelli. Parliamo di gesto concreto in quanto richiede un piccolo sacrificio a tutti noi, sia finanziariamente, sia materialmente, mentre l’altra forma di finanziamento alla Chiesa Cattolica, firma della destinazione dell’Otto per Mille, è un gesto gratuito e che richiede pochissimo tempo.

Versare un’offerta per il clero è un gesto importante perché, aderendo ai principi proposti dalla Conferenza Episcopale Italiana per questo decennio, consente di vivere in modo completo la visione di Chiesa come casa e scuola della comunione.

Imparare a fare comunione con i nostri sacerdoti anche finanziariamente ci educa ad un valore molto importante: il valore della condivisione.

Oggi la parola condividere è sicuramente inflazionata, però la sua massima espressione si manifesta nella condivisione eccesiale «un cuor solo ed un’anima sola» dove tutti condividono quello di cui dispongono. Per capire meglio questo concetto è importante leggere con il cuore anche il gesto dell’Apostolo Paolo che ha indetto, promosso e seguito appassionatamente: la grande colletta delle comunità da lui fondate in favore della chiesa di Gerusalemme i cui fedeli attraversavano un momento di grave ristrettezza economica. (Capitoli 8 e 9 della Seconda Lettera di San Paolo ai Corinzi).

Paolo invita le comunità ad essere generose e attente a donare alla chiesa madre di Gerusalemme tanto da lodare la raccolta delle chiese di Macedonia che nonostante la lunga tribolazione e la loro estrema povertà hanno donato quanto potevano secondo i loro mezzi e anche di più. Deve essere questo il nostro atteggiamento: donare secondo i propri mezzi, consentendo così a tale gesto di amplifìcare la solidarietà e l’amore verso i nostri sacerdoti. Sacerdoti che sono impegnati sempre più nella loro missione di servizio per gli altri con lo stesso amore di sempre e l’entusiasmo che li contraddistingue in un mondo che rapidamente produce nuovi bisogni di carattere spirituale e materiale. La loro capillare presenza in tutto il territorio regionale dalla più piccola delle montagne carraresi ai grandi centri urbani come Firenze-Prato-Pistoia vedono la presenza costante e insostituibile dei sacerdoti spesso provenienti anche da diocesi estere. E’ importante comprendere e assimilare che le offerte per il clero sono destinate a tutti i 38.000 sacerdoti italiani in pieno accordo con lo spirito della colletta dell’Apostolo Paolo. Dono qualcosa a favore di tutti sacerdoti italiani e partecipo così alla loro tranquillità economica (un bene anche per loro essenziale al giorno d’oggi) consentendo una serenità che potranno poi trasmettere con il loro ministero a tutti noi.

Una offerta equa e deducibile«I sacerdoti aiutano tutti. Aiuta tutti i sacerdoti». Con questo slogan si svolge la campagna di sensibilizzazione per le offerte per il sostentamento del clero, campagna che vuole essere un momento di riflessione e uno stimolo per tutta la comunità cristana a pensare e ad attivarsi affinché ogni sacerdote abbia i mezzi necessari per una vita dignitosa e per lo svolgimento della sua missione. Ogni anno infatti sono due i momenti che il «Sovvenire» celebra in tutta Italia: uno nel mese di maggio per ricordarci di apporre la nostra firma sulla casella della denuncia dei redditi per la Chiesa cattolica (il famoso «otto per mille») affinché lo stato versi alla Conferenza Episcopale quanto dovuto per le attività pastorali e caritative secondo le scelte degli italiani; l’altro nel mese di novembre volto esclusivamente per il sostentamento del clero ricordando a tutti noi che c’è la possibilità di fare la nostra libera offerta deducendola dal proprio reddito complessivo ai fini del calcolo dell’Irpef. Forse non tutti sanno che i 38.000 sacerdoti italiani dovrebbero contare almeno su 799 euro al mese, però solo per alcuni di essi questa cifra è coperta dalle offerte della propria parrocchia o da eventuali stipendi di insegnante, mentre per molti queste fonti non bastano e si deve ricorrere alle offerte deducibili che arrivano all’Istituto centrale e vengono distribuite tra tutti i sacerdoti, specialmente quelli che ne hanno più bisogno. In questo modo tuffi i sacerdoti, anche quelli delle comunità più piccole e povere potranno contare su una distribuzione equa delle offerte. E’ la generosità di tutti che aiuta tutti i sacerdoti. Come dare il proprio contributo1) Utilizzando un bollettino di conto corrente postale presente in tutte le parrocchie della Diocesi. Il conto corrente postale a cui indirizzare le offerte è il numero 57803009 intestato a: Istituto Centrale Sostentamento Clero – Erogazioni liberali, via Aurelia 796 – 00165 Roma.

2) tramite bonifico bancario. L’elenco delle banche convenzionate è reperibile all’indirizzo internet www.sovvenire.it

3) direttamente presso la sede dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero presente in ogni diocesi

4) tramite carta di credito contattando il numero telefonico 800-825000.

Lo stipendio dei sacerdotiSe potessi avere mille euro al mese…Fino a qualche anno fa era un argomento quasi tabù. Adesso qualche informazione circola, ma sono ancora in molti a chiedersi «chi paga lo stipendio ai preti?» Se facciamo un piccolo sondaggio tra parenti ed amici su questa domanda ci accorgiamo che la risposta più ricorrente è: il Vaticano. La realtà è più semplice, perché da quando è entrato in vigore il nuovo sistema di sostentamento economico alla Chiesa, ad assicurare la remunerazione ai 38.000 sacerdoti italiani siamo proprio noi, o meglio le comunità nelle quali essi svolgono il proprio ministero pastorale. La parola remunerazione indica, infatti, esattamente questo scambio di doni. Il Presbitero mette tutta la sua vita a disposizione dei fedeli che gli sono stati affidati. I fedeli ricambiano, anche facendosi carico del suo sostentamento. Prendiamo per esempio un presbitero con 30 anni di Messa ed una parrocchia di 5.000 abitanti. Il sistema prevede che ogni sacerdote riceva un certo numero di punti in base alle mansioni svolte. Ogni punto corrisponde a € 10,96. Al nostro sacerdote competono complessivamente 100 punti (80 quale base di partenza uguale per tutti, gli altri 20 sono frutto degli incarichi e dell’anzianità di servizio). Il totale della remunerazione lorda è pari ad € 1.096 e da chi viene erogata questa somma? Innanzitutto dalla parrocchia in base a quanto enunciato. La quota che deve dare ogni parrocchia cosiddetta «quota capitaria» è pari a 7 centesimi di euro per ogni abitante. Quindi il nostro amico sacerdote riceve € 362 mensili. La differenza lorda di € 734 viene integrata dall’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero prelevando dai fondi 8 per mille, a tal scopo destinati dalla Conferenza Episcopale Italiana, con la partecipazione dei redditi dell’Istituto Diocesano. La somma netta che pertanto il nostro amico sacerdote riceve mensilmente nel suo conto corrente bancario è pari ad € 588,96 ai quali dovranno essere aggiunti € 362 ricevuti dalla parrocchia. Tutto questo avviene attraverso la solidarietà per mezzo delle nostre firme per la destinazione dell’otto per mille e delle offerte per il clero che si possono fare tutto l’anno.Apri