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Firenze, aperta la Porta della Misericordia

«Passando attraverso la Porta Santa, che oggi abbiamo aperto in questa cattedrale e che nei prossimi giorni apriremo nelle due basiliche mariane della Chiesa fiorentina, sentiamoci chiamati a questa testimonianza evangelica per il nostro tempo, perché guardando alla nostra esistenza il mondo possa riscoprire il volto misericordioso di Dio e lasciarsi riconciliare con lui». Con queste parole, il Cardinale  Giuseppe Betori, come previsto nella Bolla di indizione del Giubileo straordinario della Misericordia, ieri, nella Terza domenica di Avvento, ha aperto la «Porta della Misericordia» della Cattedrale di Firenze. In diocesi verranno aperte altre due porte: sabato 19 dicembre alle 18 quella della basilica di Santa Maria all’Impruneta e la mattina di domenica 20 dicembre quella del santuario della Santissima Annunziata.

Firenze, aperta la Porta della Misericordia

L’apertura della Porta Santa è stata preceduta da una lunga processione partita alle ore 16 dalla Basilica di San Lorenzo. Poi, poco dopo le 16,30, le campane del campanile di Giotto hanno iniziato a suonare in maniera prolungata. In questo modo Giuseppe Betori ha aperto la Porta sulla fiancata sud della Cattedrale , vicino al Campanile,  di fronte alla sede della Confraternita della Misericordia di Firenze.  Dopo l’apertura della Porta Santa della cattedrale di Bangui in Centrafrica e di quella della basilica di San Pietro, anche la diocesi di Firenze quindi ha dato ufficialmente inizio al Giubileo della Misericordia.  Nella sua omelia Betori ci ricorda che “il Giubileo ci impegna nella misericordia verso i fratelli, nel contribuire a stabilire condizioni di dialogo e cooperazione nella società, nel venire incontro a quanti sono nella sofferenza, con l’esercizio delle opere di misericordia corporali e spirituali. E in questo contesto non va dimenticata la connessione tra misericordia e giustizia.”   Betori ha anche citato le parole di Papa Francesco: “La misericordia di Dio – scrive il Papa nella sua enciclica Misericordiae vultus - è la sua responsabilità per noi. Lui si sente responsabile, cioè desidera il nostro bene e vuole vederci felici, colmi di gioia e sereni. E’ sulla stessa lunghezza d’onda che si deve orientare l’amore misericordioso dei cristiani. Come ama il Padre così amano i figli. Come è misericordioso Lui, così siamo chiamati ad essere misericordiosi noi, gli uni verso gli altri.”

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