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Firenze, la Via Crucis dei giovani animata dagli studenti di sei scuole

«Con gli occhi dei giovani. Spera nel Signore e segui la sua via»: questo il tema della Via Crucis organizzata dal Centro Diocesano di pastorale giovanile dell’Arcidiocesi, che percorrerà le strade del centro storico fiorentino la sera del 31 marzo. 

locandina

«Dopo la grande partecipazione alla Gmg diocesana di novembre, speriamo che tanti giovani possano vivere insieme anche la Via Crucis, che ci prepara alla gioia della Pasqua» dice don Leonardo Tarchi, responsabile dell’equipe organizzativa.
L’appuntamento è per le 20,30 alla basilica di Santo Spirito: da lì, guidati dal vescovo, i giovani arriveranno a Santa Croce, passando per Piazza Pitti, Ponte Vecchio e Piazza della Signoria. «Come ormai da tradizione, i ragazzi dei vicariati, delle associazioni e dei movimenti ecclesiali si alterneranno nell’animazione delle stazioni e nel portare la croce» continua don Leonardo. Le meditazioni, realizzate dagli studenti di sei diverse scuole superiori del territorio della diocesi, stanno arrivando in questi giorni agli organizzatori: «abbiamo iniziato a preparare la Via Crucis di quest’anno facendo memoria anche dell’esperienza dell’anno passato – in cui i giovani si incontrarono di nuovo insieme dopo la pandemia –. Allora, il loro grido, di dolore e di speranza, fu molto forte e autentico – continua il sacerdote –. Quest’anno siamo partiti dalla necessità di guardare al futuro con speranza, elemento toccato spesso dal Papa e richiamato anche dal Presidente della Repubblica nel suo discorso di fine anno. Insieme ai giovani vogliamo scoprire e riscoprire che questa speranza di cui abbiamo bisogno è in Gesù che trova pienezza». Un appuntamento questo che preparerà i partecipanti a vivere anche la Giornata mondiale della gioventù di Lisbona, che avrà come tema quello della Visitazione: «l’alzarsi di Maria per andare in fretta verso Elisabetta è un alzarsi carico di vita – spiega don Leonardo –. È con questo sguardo che anche noi ci mettiamo in cammino: guardiamo la croce e seguiamo la sua via non solo per condividere la sofferenza del Signore, ma perché consapevoli che al dolore e alla morte seguirà la vita. È questo che ci rende capaci di affrontare anche le croci del nostro quotidiano». «Ogni meditazione sarà introdotta da una parola che evocherà un tema ampio, che intercetta i desideri e la ricerca dei giovani, come “Libertà”, “Pace”, “Perdono”, “Verità”, “Giustizia”. Tutti aspetti su cui anche i fatti di cronaca ci invitano a riflettere a fondo», conclude.

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