Sactenate la gioia!
Alla vigilia della professione perpetua, mamma Simona e babbo Enrico, ci raccontano Maria Lucia

Mi è sempre stato raccontato che Martina, oggi Maria Lucia, si fosse chiamata così per "colpa" mia; all’asilo io e la sorella Lisa eravamo inseparabili (come ancora oggi dopo quasi trent’anni) e così, quando nacque la sorellina, lei decise che si dovesse chiamare come me.
Oggi quel nome è cambiato, forse in uno più bello e dai mille significati ma per me è sempre quella bambina che seguiva ogni nostro passo, con le guance sempre rosse e gli occhi vispi e pronti a sprizzare energia da tutti i pori.
Quando, ormai più di otto anni fa, mi disse che voleva entrare a far parte della famiglia delle Sorelle Francescane del Vangelo, rimasi colpita ma a dir la verità, nemmeno più di tanto perché sapevo che molto probabilmente della sua vita non avrebbe potuto fare scelta migliore.
Oggi è arrivata alla consacrazione e abbiamo voluto in qualche modo, condividere con i suoi genitori questo momento.
Martina, oggi sorella Maria Lucia, ha fatto una scelta "controcorrente", come è stata vissuta questa decisione in famiglia?
«All’inizio siamo rimasti spiazzati dalla sua decisione , abbiamo creduto fosse un colpo di testa ; una infatuazione temporanea. Poi seguendola nel suo cammino : postulante, novizia, juniores, l’abbiamo vista crescere nella sua vocazione e anche noi siamo cresciuti insieme a Lei, comprendendo e condividendo la sua scelta. In questi otto anni abbiamo girovagato insieme a Lei andando a trovarla ovunque veniva trasferita, ogni tre mesi circa la raggiungevano per cinque, sei giorni vivendo con lei e con le sorelle della sua comunità giorni intensi. Un poco alla volta , camminando insieme, abbiamo capito che il SIGNORE l’aveva CHIAMATA».
Avreste mai immaginato per vostra figlia un futuro così particolare?
«No. Ma dal suo carattere c’era da aspettarsi di tutto. Vogliamo dire che la sua tenacia e convinzione nelle scelte l’hanno sempre caratterizzata. E’ sempre stata molto decisa : o era bianco o era nero. Sinceramente non avevamo fatto programmi per il futuro delle nostre figlie, volevamo che ciascuna di loro si sentisse libera di seguire i propri desideri e le proprie ambizioni, non abbiamo mai cercato di indirizzarle, ma solo di affiancarle nelle loro scelte. Anche se, come abbiamo detto prima , all’inizio non è stato facile accettare la scelta di Maria Lucia. Enrico è stato più bravo di me, anche se triste , le ha subito detto vai e noi ti accompagneremo. Io invece ho pianto per nove mesi, sino a quando non l’ho vista vestita da suora. Infatti la celebrazione prevede che a metà della funzione la persona esca per lasciare i suoi abiti e rientrare vestita da suora. Pertanto temevo il momento in cui sarebbe uscita come Martina e rientrata come Maria Lucia, invece quando l’ho vista il pianto di dolore si è trasformato in pianto di gioia. Mi sembrava di averla sempre vista vestita così».
Le Sorelle Francescane del Vangelo, vi hanno accolto a braccia aperte: come ci si sente a far parte di questa "grande famiglia"?
«Più che accolto a braccia aperte , ci hanno travolto con il loro entusiasmo e il loro carisma.
La battuta che spesso facciamo è : "non abbiamo perso una figlia ma né abbiamo adottate più di 50". Questo dice tutto.
Abbiamo abbracciato questa "grande famiglia" diventando un’unica famiglia insieme anche all’altra nostra figlia Lisa e suo marito Marco.
Le conosciamo tutte , ognuna con la sua personalità e con tutte il rapporto è sincero ; alcune sorelle spesso si rivolgono a noi chiamandoci mamma Simona e papà Enrico (mai babbo perché in siciliano la parola babbo ha un altro significato!)».
Che cosa vi manca di Maria Lucia?
«E’ difficile trovare una risposta. Tutto e niente . Ci manca quello che manca ad ogni genitore che ha un figlio che vive lontano, noi però siamo fortunati, perché in questi otto anni si è creato un filo virtuale che ci lega in una maniera inspiegabile».
L’augurio che volete farle in questo giorno speciale
«Di continuare a essere sempre la stessa Martina/Maria Lucia, di continuare a testimoniare la sua fede, di continuare a dare amore a tutti quelli che incontra , di continuare sempre a sorridere anche nei momenti più difficili, di trovare sempre la forza di rialzarsi quando inciampa, di incontrare sempre persone che le vogliano bene, di continuare a sprizzare gioia dalle sue guancette rosse.
Ma soprattutto, credo, come ogni genitore desidera, le auguriamo di essere felice, vivendo con serenità la strada che ha scelto».
E allora, come recita un canto che ci hanno insegnato le Sorelle: "Scatenate la gioia, oggi qui si fa festa!"
La professione perpetua di sorella Maria Lucia si terrà a Palermo, venerdì 2 agosto ma ci sarà però tempo di festeggiare con lei a Livorno lunedì 12 agosto alle 18.00 al Santuario di Montenero con una celebrazione presieduta da monsignor Simone Giusti.
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