GIOVANNI GRONCHI, UN PONTEDERESE AL COLLE
Nei giorni in cui i <grandi elettori> sono chiamati ad eleggere il nuovo presidente della repubblica Andrea Bernardini ricostruisce insieme al professor Paolo Morelli la vicenda umana e politica di Giovanni Gronchi, terzo presidente della storia dell’Italia repubblicana, eletto nel 1955 con il 78% delle preferenze.
Un appartamento al centro di Pontedera, nell’attuale via I Maggio. Fu qui che Giovanni Gronchi nacque il 10 settembre del 1887. E qui crebbe insieme a papà Sperandio, pontederese doc, mamma Maria Giacomelli, di origine livornese e la sorella minore Emilia. Babbo era contabile di un panificio, garantendo alla famiglia una esistenza dignitosa, ma senza fronzoli. <Anche Giovanni - ricostruisce il professor Paolo Morelli - contribuiva al bilancio familiare, con correzioni di bozze e ripetizioni: così poté mantenersi gli studi. Prima frequentò il liceo classico Galileo Galilei a Pisa, poi, grazie alla vincita di un posto in Normale, poté laurearsi in Lettere>. Di là dagli studi, determinante per la sua formazione fu la militanza nel movimento cattolico: <nel 1899, a 11 anni, Giovanni fu tra i fondatori del circolo San Luigi, di cui divenne ben presto animatore. E quando quel gruppo di ragazzi si gettò nell'agone politico locale, egli fu uno degli elementi di spicco. Questi giovani ben presto aderirono alla Democrazia Cristiana di don Romolo Murri e si misero in luce per le loro posizioni fortemente antigiolittiane>. L'inizio di un lungo percorso politico che avrà il suo apice
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