Una «impennata di creatività e fantasia per inventare risposte e soluzioni innovative che rappresentino una crescita per tutto il sistema. Risposte tampone sono illusorie ed in generale dannose». È il primo suggerimento che il vescovo di Prato Giovanni Nerbini dà alla città per governare le crisi, economiche e sociali, che stiamo vivendo in questo tempo difficile segnato prima dalla pandemia e adesso dalla guerra alle porte dell’Europa. Il secondo è un invito alla «partecipazione ampia» della comunità per affrontare le difficoltà a livello civile ed ecclesiale, ma soprattutto: «non si può delegare a una autorità la totale responsabilità del processo, né aspettarsi da un solo soggetto ricette risolutive».
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È nel segno del tessile la scelta dei vincitori della tredicesima edizione del Premio Santo Stefano. Azeta Filati, Pinori Filati e Unitech sono le tre aziende che si sono aggiudicate il riconoscimento pensato dalla città di Prato per rendere onore a quelle realtà del proprio distretto industriale capaci di avere successo nel pieno rispetto delle regole della concorrenza e dei diritti dei lavoratori.
Renzo Buricchi nei ricordi di una bambina: la nipote Miriam Fusai. Sabato 8 ottobre la Chiesa pratese aprirà ufficialmente l'inchiesta diocesana per la causa di beatificazione del Tabaccaio di Prato.
Biancalani, 74 anni, medico, è sempre stato attivo nel volontariato e in politica. Ieri il decesso.
«Anche tu puoi dare una mano». È quanto recitava il volantino della tradizionale raccolta promossa nel mese di ottobre nei supermercati cittadini a favore dell’Emporio della Solidarietà.
Grande paura stamani per un principio d'incendio nella sacrestia del Duomo di Prato. L'edificio al vaglio dei Vigili del fuoco.
Si svolgerà domani, domenica 15 agosto, la solenne ostensione del Sacro Cingolo mariano, la reliquia conservata da oltre otto secoli nella cattedrale di Santo Stefano, a Prato.
La studiosa pratese Maria Luisa Fantappiè, esperta di Medio Oriente, ha aiutato il presidente Barham Salih a tradurre in italiano i suoi messaggi durante la visita di Francesco in Iraq
Mentre stanno bene i familiari dei sacerdoti indiani presenti a Prato, provengono tutti dalla stessa regione dove si trovano le Domenicane di Santa Maria del Rosario
La nostra città vuota ci aspetta.
Una delle più lampanti verità della pandemia e della reclusione forzata sono le strade e le piazze vuote, i musei, i cinema, i teatri chiusi, le chiese che appaiono immensamente grandi nella loro nuova spazialità senza le funzioni religiose, i macrolotti quasi deserti, insieme ad un elenco che sembra la corona del rosario di quelle attività, cosiddette non essenziali, ancora ferme in attesa di sapere non quando ma come riaprire.
Il vescovo Giovanni Nerbini ha annunciato all’assemblea del clero pratese lo studio di una pastorale dedicata. All’incontro, curato da mons. Petrà, sono state ricordate alcune attenzioni. La prima: non ridurre mai la persona alla sua configurazione sessuale
Questa domenica, 16 febbraio, in tutte le parrocchie di Prato si celebra la Giornata diocesana per l’Ecuador: le raccolte offerte durante le messe saranno destinate a sostenere i nostri missionari da anni impegnati in America Latina. Come sempre, in occasione di questo importante appuntamento, facciamo il punto sulla loro esperienza e le loro attività. La distanza geografica è molta, ma il legame affettivo resta ed è forte.
Nuovo corso per una associazione antica e prestigiosa del nostro territorio. Da un anno esatto il nuovo presidente della Società Pratese di Storia Patria è il quarantenne Francesco Bettarini, storico e docente universitario a Venezia. L’intenzione dei vertici associativi è quella di modificare lo statuto dell’ente in modo da aggiornarlo ai tempi e renderlo più dinamico e aperto alla città.
Sono passati trent’anni da quel 7 gennaio 1990 quando anche la diocesi di Prato accolse i suoi primi diaconi permanenti. Fu il vescovo Pietro Fiordelli a ordinare, in una cattedrale piena di fedeli, cinque laici sposati secondo la possibilità introdotta dal Concilio Vaticano II. I cinque ordinanti erano: Fabio Barsotti, ferroviere; Roberto Bini e Leonardo Bruni, insegnanti; Saverio Palumbo, dirigente dell’assessorato alla cultura del Comune, Giuliano Ramponi, bancario.
La Cassa di Risparmio di Prato lo aveva acquistato e dato in custodia all’Archivio della Diocesi. Anni fa andò a Vicenza per essere inventariato dalla Banca Popolare ed era rimasto là dopo il fallimento dell'istituto. Don Renzo Fantappiè è riuscito a recuperarlo: contiene settemila lettere scritte dai protagonisti del Novecento
Scioperi, presidi e conseguenti sgomberi da parte della polizia con scontri e gravi accuse dei manifestanti nei confronti delle forze dell’ordine. Da alcuni mesi a Prato si vivono momenti di altissima tensione tra imprenditori e lavoratori, in particolare nel settore tessile, ma non solo. Da una parte ci sono i proprietari delle aziende, a conduzione cinese, e dall’altra gli operai, tutti di nazionalità pachistana.
Sollecitato dal vescovo Franco Agostinelli, l’Ufficio diocesano di Pastorale sociale e del lavoro diretto da Michele Del Campo ha scritto un comunicato nel quale si schiera a fianco dei lavoratori pachistani che, da mesi, stanno scioperando a Prato per affermare il diritto a un lavoro degno. Di seguito il testo integrale del documento.
La preoccupazione del gruppo Shaleku di Prato che da anni aiuta la popolazione del Paese africano
Fu acquistato dalla Cassa di Risparmio di Prato per l’Archivio diocesano. Dopo il crac della banca arrivarono i veneti, il presidente Zonin si portò a casa 63 casse di manoscritti per fare l’inventario. Con la fine della Popolare si sono perse le tracce del fondo, che forse si trova in un caveau di Vicenza.
Mons. Giovanni Nerbini, Vicario generale della Diocesi di Fiesole e parroco dell’Immacolata Concezione a Rignano sull’Arno (Firenze), è il Vescovo eletto di Prato. La nomina è stata resa pubblica mercoledì 15 maggio in contemporanea dalla Sala Stampa della S. Sede, dalla Diocesi di Prato e da quella di Fiesole. 65 anni, nato a Figline Valdarno, insegnante nelle scuole elementari prima di entrare in Seminario e diventare sacerdote a 41 anni, don Giovanni ha speso il suo ministero tra le parrocchie di Caldine, frazione del Comune di Fiesole, Pelago, in provincia di Firenze e, infine Rignano