Prato

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Il Consiglio provinciale ha recentemente impegnato l'intera amministrazione della Provincia di Prato «a tenere sempre presente l'indirizzo generale secondo il quale il lavoro domenicale deve essere effettuato solo per comprovate necessità tecniche, per rilevanti esigenze di servizio alla collettività oppure per ragioni di significativa utilità pubblica».

All'insegna della «straordinarietà» si è celebrata a Prato il 26 dicembre la festa del santo Patrono di Santo Stefano protomartire. Fuori dall'ordinario, ma comune nelle feste più care ai pratesi, come l'8 settembre e appunto il 26 dicembre, la cattedrale era gremita di fedeli, che per la celebrazione solenne si sono raccolti in preghiera.

«Il mio primo e principale augurio è che l'attesa di Natale sia davvero cristiana, il che, purtroppo, non è affatto scontato. L'attesa cristiana di Natale significa sapere che l'Atteso è davvero venuto e che la sua presenza è viva ed efficace in mezzo a noi. Si tratta perciò di rivivere la festa con la disponibilità sincera a guardare di nuovo a Gesù Cristo e ad aprirsi a un incontro - nuovo o rinnovato - con Lui. Per la ripresa generale della vita, di una vita buona, prima che dell'economia».

«Con la costituzione della cooperativa sociale «La Bussola» abbiamo dimostrato che anche i nomadi possono passare da assistiti a produttori. Altro che «nonsipuotismo»!» Con questo buffo termine coniato nel '700 a proposito dell'indole rinunciataria diffusa fra i napoletani di allora, il presidente della giovane cooperativa, Augusto Bassolino, di chiare origini partenopee, ne ha presentato le attività martedì 16 dicembre in Palazzo Vescovile.

Dopo il tutto esaurito al Teatro Modena di Vaiano, e la tournée al Galluzzo, la compagnia parrocchiale «Gruppo musicateatro» di Vaiano ripropone, al Politeama, «Forza venite gente», il famoso musical, ispirato alla vita di San Francesco di Assisi.

«Lascia tutto e seguimi». Destinazione Guanare, Venezuela. Questa è la missione di Marco Petri e Ilaria Dabizzi, giovani sposi della parrocchia dello Spirito Santo. I due coniugi, sposati da appena un anno e mezzo, hanno fissato la data della partenza per il 15 dicembre.

Ferma presa di posizione del vescovo mons. Simoni riguardo all'approvazione da parte del Consiglio regionale di una proposta di legge da inviare alla Camera per rendere più facile ai conviventi il diritto all'abitazione, al lavoro e alla previdenza.

«Ripensate, carissimi, con umile fierezza e con intima gioia il carisma dell'Azione Cattolica». Anche l'Azione Cattolica pratese si lascia interpellare dalle parole del Papa pronunciate nel corso dell'ultima Assemblea Nazionale: sabato 13 dicembre dalle ore 15,30 alle 19, si terrà in Palazzo Vescovile l'Assemblea diocesana straordinaria dell'Ac Pratese.

Allora, avvocato, il progetto è stato approvato. Prevale più la soddisfazione o l'amarezza per le polemiche che l'hanno accompagnato?
«La delibera del trasferimento della sede operativa è stata approvata dal Magistrato con una maggioranza larghissima: 9 voti a favore, 2 astenuti, 2 contrari. Non posso che esprimere la mia soddisfazione: tale maggioranza mostra come il progetto sia ampiamente condiviso. D'altra parte siamo giunti al voto dopo un'ampia informazione e un approfondito esame della questione».

Il Magistrato della Misericordia ha deciso: la sede operativa sarà trasferita da via del Seminario a via Galcianese, nell'area attualmente occupata dall'Asm (ex Asmiu) e di proprietà del Comune. La delibera è stata presa a larga maggioranza con 9 voti favorevoli, 2 astenuti e 2 contrari.

di Chiara Aiazzi
«Si tratta di una scelta campale», così Daniele Paoletti, presidente della «Prato Apogeo», definisce la decisione di creare un'associazione per la gestione delle piscine. Ci riferiamo appunto alla «Prato Apogeo», di cui con tono semiserio Paoletti dice di essere «presidente decano»: dal 1996, infatti, è presidente del Csi e proprio per questo suo primato afferma di essere stato eletto a capo dell'«Apogeo».

«Dopo aver visto lei non avevo più bisogno di sapere definizioni teologiche della santità. Chi vedeva Madre Teresa vedeva Cristo e la gioia di chi ama davvero». Così Letizia Cicconi ricorda i suoi incontri con Madre Teresa di Calcutta, fondatrice delle Missionarie della Carità, congregazione in cui Letizia è entrata a far parte quasi 18 anni fa col nome di sister Marie Bernadette.

Il notevole incremento della popolazione e lo sviluppo economico e sociale della Città di Prato, con le conseguenti necessità spirituali della Comunità cristiana riunita attorno alla Collegiata di Santo Stefano, spinsero nella metà del XVII secolo il mio venerato predecessore Innocenzo X ad accogliere le suppliche dei fedeli: con la Bolla Redemptoris nostri, il 22 settembre 1653 egli istituì la Diocesi di Prato, legandola aeque principaliter, in persona episcopi, alla Chiesa di Pistoia.
Nel 350° anniversario di tale felice evento, volentieri mi unisco a codesta Diocesi per elevare a Dio sentimenti di lode e di gratitudine.

Di Gianni Rossi
L'annuncio lo aveva dato per S. Stefano: «Nel corso di quest'anno, che possiamo chiamare, in un certo senso, giubilare - aveva detto il Vescovo - verranno attuate varie iniziative per favorire una migliore conoscenza della storia e della vita diocesana e soprattutto per rendere più intenso - così speriamo - il sentimento felice dell'appartenenza a questa Chiesa e all'intera Chiesa da parte dei pratesi e più vivo, responsabile e concreto l'impegno di vivere e testimoniare la fede». È un po' questo il leit motiv di tutto il 350° della Diocesi - unito nei festeggiamenti al 350° del titolo di città acquisito da Prato - che questo lunedì 22 settembre vivrà il momento culminante.

di Gianni Rossi
Uno spettacolo mai visto a Prato. Saranno i fuochi d'artificio - nello scenario unico del Duomo e del suo campanile - a suggellare la festa dei 350 anni della Diocesi. Un evento di grande suggestione per un appuntamento che è del tutto speciale. Ma anche un preciso riferimento storico: quando infatti il 28 settembre 1653 fu resa pubblica la notizia dell'istituzione della Diocesi, «si fecero in Prato grandiose processioni», «si ebbero spari di mortaletti e archibugi», «furono fatti fuochi per tutto Prato e luminari alle finestre».

Il Monastero di S. Vincenzo compie 500 anni. Nove donne, sotto l'influsso di fra' Silvestro da Marradi, priore di S. Domenico, nel 1503 si riunirono proprio nel luogo in cui otto anni prima il Savonarola, durante una delle sue prediche pratesi, aveva profetizzato il sorgere di un monastero. Le nove giovani quasi tutte pratesi, che misero in comune i loro beni, si chiamavano Maria, Serafina, Cherubina, Angela, Arcangela, Raffaella, Gabriella, Michaella, Domenica. Da quella piccola comunità sarebbe scaturita una storia luminosa che ininterrottamente per cinque secoli ha coltivato la contemplazione negli ideali domenicani. Una storia che in S. Caterina De' Ricci, la santa di Prato, ha avuto la testimonianza più alta.

È in via Magnolfi da 10 anni. C'è chi lo conosce bene, chi forse deve ancora scoprire questo «negozio alternativo» o «dell'altro mondo», come dice un indovinato slogan. Si tratta del punto vendita dell'associazione «Granello di Senapa», che propone anche a Prato i colori ed i sapori dei prodotti del commercio equo e solidale, provenienti da piccole cooperative di produttori dei paesi in via di sviluppo.