Dal n. 47 del 26 dicembre 2004
Presepi viventi
Castiglion Fiorentino
La tradizione torna protagonista a Castiglion Fiorentino (Arezzo) come ogni anno nel periodo delle festività natalizie. Dopo la prima uscita del presepio, domenica 19 dicembre, è tutto pronto per quella in programma il giorno di Santo Stefano, 26 dicembre. Un centinaio i figuranti che, in scene dislocate nel suggestivo centro storico, danno vita a momenti di festa richiamando, come sempre, migliaia di visitatori. L'organizzazione è nelle mani dell'attiva Pro Loco con il contributo dell'Amministrazione comunale e delle associazioni che «reclutano» le comparse. Nell'occasione i negozi sono aperti e il 26 è in programma anche la Mostra scambio di cose vecchie ed usate. Il presepio vivente rimane aperto dalle 17 fino alle 19,30.
Cortona
Ci sono anche alcuni immigrati di religione musulmana e una ragazza di origine ebrea tra gli «attori» del presepe vivente di Pietraia, una piccola frazione del comune di Cortona, in provincia di Arezzo, che da 12 anni viene riproposto nel bosco che circonda l'abitato. Dunque, nel pomeriggio del 25 dicembre con «repliche» il 1°, il 2 e il 6 gennaio 2005, alle luci delle torce e dei fuochi tra i 70 attori del presepe ci sono anche «non cattolici». Intanto, come spiega Marcello Tresotti, animatore dell'iniziativa intorno alla quale è nata anche l'associazione «Presepe vivente», un architetto di religione islamica e una signora israeliana ma residente nella nostra comunità spiega ci hanno aiutato per la scenografia e i costumi».
Montepulciano
La diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza propone per questo Natale il Presepe vivente. Nei locali della Fortezza Medicea il 24 dicembre a partire dalle ore 21 si snoda un percorso che ripercorre alcuni eventi più importanti del Natale. I quadri del presepe richiamano anche alcune delle attività rurali e commerciali della Palestina di duemila anni fa. All'interno del presepe vivente in attesa della S. Messa di mezzanotte, alle ore 23 si colloca una veglia guidata da mons. Rodolfo Cetoloni vescovo diocesano. L'evento, primo nel suo genere per aver richiamato più Associazioni poliziane, non vuole avere assolutamente la pretesa di uguagliare altri presepi viventi che hanno ormai da anni un'eco che supera i confini regionali, ma vuole essere un modo di vivere il Natale del Signore collaborando fattivamente insieme affinché coloro che lo visitano e coloro che lo allestiscono possono sperimentare il genuino spirito del Natale.
Pratovecchio
Sarà l'amicizia diretta con Betlemme, o forse lo spirito natalizio che tutto avvolge in questi giorni. Sarà per le decine e decine di volontari che si adoperano da mesi, o magari solo per la curiosità di vedere a quale risultato ha portato tanto lavoro. Sarà un po' per tutte queste cose ed altre ancora, ma la seconda rappresentazione del presepe vivente di Pratovecchio (Arezzo) è particolarmente sentita, in paese e nei dintorni. Ancora pochi giorni di pazienza comunque, perché le tre uscite previste dagli organizzatori Comune di Pratovecchio, Parrocchia del SS. Nome di Gesù, Pro-Loco e Confraternita di Misericordia sono in programma per il 26 dicembre, il 2 e il 6 gennaio. Per avere un assaggio di ciò che attende turisti e visitatori basterà invece fare una capatina in Piazza Vecchia, nel cuore del centro storico del paese, dove si affacciano la Propositura e il monastero delle Domenicane: già ricostruita (nel Parco delle Rimembranze) dal pool di volontari guidati dal regista Paolo Vestri e coordinati da Guido Checcacci, la reggia di Re Erode ci introduce in un mondo lontano nel tempo ma vicino ai nostri sentimenti. I palazzi di Piazza Vecchia, anche quest'anno al centro della manifestazione: il cortile di Palazzo Vigiani è già pronto per ospitare la capannuccia e la Sacra Famiglia. Anzi, «le» Sacre Famiglie, perché saranno più bambinelli, coi relativi genitori, ad alternarsi a rappresentare Gesù Bambino. A Casa Nardi Berti invece troverà spazio la ricostruzione di un'osteria palestinese dell'epoca. Uno dei tanti «alberghi» che non accolsero i forestieri Giuseppe e Maria venuti a Betlemme a registrarsi per il censimento, perché per loro «non c'era posto». E infine la parte più antica, il Cassero con gli immobili del Teatro Antei e della Sala del Podestà, da dove il giorno dell'Epifania muovono i Re Magi a cavallo per arrivare alla grotta della Natività, come atto conclusivo del presepe vivente e «sigla finale» di tutte le festività natalizie.
Gianni Verdi
Santa Brigida
Un presepe che vive da 20 anni. È un traguardo importante. È quello raggiunto dalla parrocchia di Santa Brigida che organizza quest'anno, in occasione delle festività natalizie, la ventesima edizione del Presepe vivente. Si svolge all'aperto, a valle della chiesa, in un ambiente che ben si presta per la sua rappresentazione: una sorta di anfiteatro naturale, un saliscendi immerso nel verde, dove, in basso, si trovano alcune baracche occupate dagli abitanti di Betlemme e, più in alto, la capanna dove nasce Gesù. Il tutto con una voce fuori campo che si rifà al Vangelo di Luca. Le date in cui si svolgerà il Presepe vivente sono: la vigilia di Natale alle ore 22, il pomeriggio del 6 gennaio alle ore 18 (in coincidenza con la Festa della Befana, dedicata ai bambini).
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