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ALBERTO MIGONE; DON ZUCCHELLI (FISC): UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER I SETTIMANALI

“Un uomo schivo, spiccio e acuto nel capire i problemi. Era un punto di riferimento e di equilibrio all’interno della Federazione, soprattutto negli anni della sua presenza in Consiglio nazionale”. Così don Giorgio Zucchelli, direttore del settimanale della diocesi di Crema (Il Nuovo Torrazzo) e presidente della Fisc (la Federazione che unisce oltre 180 settimanali cattolici), ricorda Alberto Migone, il direttore di Toscana Oggi scomparso il 31 maggio. Ieri, a Firenze, nella basilica della SS. Annunziata, l’arcivescovo Giuseppe Betori ha celebrato i funerali di Migone. “Grande è il dolore della Fisc per la scomparsa di Alberto”, afferma don Zucchelli, che aggiunge: “È stato lui il grande artefice del settimanale regionale della Toscana che ha unito le voci delle varie diocesi in un unico giornale pur mantenendo vive anche le voci locali. Andava subito alla sostanza dei problemi, senza perdersi in inutili disquisizioni. Aveva su tutti noi l’autorità morale che gli derivava dagli anni, dalla sua lunga esperienza, dalla sua cultura e dalla sua schietta fede cristiana”. “Abituato a «combattere» in un ambiente culturalmente vivace e spesso difficile per un credente, l’amico Alberto – ricorda il presidente della Fisc – aveva la forza di proporre con chiarezza e senza compromessi i valori cristiani in cui credeva e di cui i nostri giornali si fanno promotori”. Il direttore di Toscana Oggi, aggiunge Zucchelli, “era convinto che il settimanale diocesano può essere un grande mezzo per diffondere nell’opinione pubblica i valori della fede cristiana che sono quelli veramente umani. Possiamo dire che è stato uno dei protagonisti della grande tradizione ecclesiale fiorentina che ha avuto in La Pira il grande maestro cui egli idealmente si rifaceva”. La Fisc, dice il presidente, “perde con lui uno dei più grandi direttori e tutti noi uno dei più grandi maestri”. Don Zucchelli conclude con un ricordo personale: “Ricordo di averlo visto poche settimane fa, negli ultimi giorni in cui ha lavorato al giornale con la solita passione nonostante la malattia l’avesse già fortemente provato. Fino all’ultimo ha voluto dare testimonianza di impegno e di passione per il giornale suo e delle diocesi toscane”.Sir