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Stampa cattolica: tutti insieme per fare opinione
La stampa cattolica unisce le forze per fare opinione ed essere protagonista nel Paese. I direttori di Avvenire Dino Boffo, di Famiglia Cristiana Antonio Sciortino, dell'agenzia Sir Paolo Bustaffa, dell'Eco di Bergamo Ettore Ongis e il presidente della commissione cultura della Federazione italiana dei settimanali cattolici don Giorgio Zucchelli sono intervenuti questa mattina a Pisa alla giornata conclusiva del convegno nazionale dei settimanali cattolici.

La stampa cattolica unisce le forze per fare opinione ed essere protagonista nel Paese. I direttori di Avvenire Dino Boffo, di Famiglia Cristiana Antonio Sciortino, dell'agenzia Sir Paolo Bustaffa, dell'Eco di Bergamo Ettore Ongis e il presidente della commissione cultura della Federazione italiana dei settimanali cattolici don Giorgio Zucchelli sono intervenuti questa mattina a Pisa alla giornata conclusiva del convegno nazionale dei settimanali cattolici, che si era aperto giovedì 13 novembre in Palazzo Vecchio.
In un paese a forte tradizione cattolica ma stretto nella morsa del secolarismo ha affermato Boffo i giornali cattolici possono fare opinione, a patto di saper osservare la realtà con i propri occhi, riuscendo a veder quello che non è rilevato dagli altri. Un buon giornale cattolico ha aggiunto Sciortino deve essere non clericale, e non deve essere al servizio di nessun partito; deve unire e costruire, non dividere e abbattere. Non deve avere argomenti tabù: parlare di tutto, ma parlarne cristianamente. Per Bustaffa, il mondo cattolico non è solo il Papa o i vescovi: c'è una Chiesa nascosta, un pensiero cristiano che noi dobbiamo raccontare e far conoscere. La stampa cattolica ha sottolineato Ongis - deve essere libera dai pregiudizi, avere più coraggio, parlare non solo con i cattolici ma con tutti e saper interpretare gli interessi, le attese, le domande della società.
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