Italia

20° alluvione Sarno: Mattarella, «tragedia immensa favorita da sfruttamento del suolo, incuria e superficialità»

Ricordando che «le immagini di quelle ore drammatiche sono ancora impresse nella nostra memoria e restano monito per l’intera nazione», Mattarella conferma «la solidarietà del Paese intero ai familiari delle vittime, a tutti coloro che hanno sofferto le terribili conseguenze delle frane e delle alluvioni, a quanti, con tenacia e speranza, hanno lavorato in questi anni e tuttora lavorano alla piena ripresa della vita delle comunità». «Le frane e le spaventose colate di fango del 5 maggio 1998 portarono lutti anche nei comuni di Quindici e di Siano e non risparmiarono quelli di Bracigliano e San Felice a Cancello», aggiunge il Capo dello Stato, evidenziando che «piogge di straordinaria portata non possono trasformarsi in un cataclisma da cui la popolazione, inerme, non può difendersi».

«La prevenzione, la cura del territorio, l’equilibrio idrogeologico, l’armonia tra ambiente e aree urbane – nota il presidente – sono ormai tratti di civiltà irrinunciabile, senza i quali il nostro stesso modello sociale rischia di venire compromesso. La sostenibilità dello sviluppo deve poggiare anche su queste basi». «Dai giorni del disastro sono state avviate, e poi realizzate, numerose opere per una migliore sistemazione del territorio, per la sua messa in sicurezza, per la mappatura del rischio idrogeologico», rammenta Mattarella. «I progetti vanno portati a compimento e, soprattutto, la manutenzione e il controllo vanno proseguiti con costanza, in modo da evitare che aumenti la soglia del rischio», ammonisce il presidente, perché «l’ambiente è parte della nostra vita ed è fondamento del benessere sociale, economico, civile».