Italia

8 MARZO: CARITAS ITALIANA, UN DOSSIER ON LINE PERCHÉ LA DISCRIMINAZIONE ANCORA ESISTE

“La discriminazione delle donne ancora esiste, anche nel nostro contesto culturale”. Lo afferma la Caritas italiana, in uno speciale dossier on line sul sito www.caritasitalia.it per ricordare “il ruolo della donna nel mondo di oggi, insieme al nostro ruolo di Caritas nei confronti del mondo femminile non sempre improntato a scelte di giustizia”. Il dossier analizza alcuni temi e offre numeri e testimonianze sulle ingiustizie che colpiscono il genere femminile in materia di diritti umani, salute, povertà, salute mentale, istruzione, tratta, immigrazione, ecc. Il tragico aumento della mortalità materna, ad esempio, “resta una vergognosa accusa al mondo in via di sviluppo”, fa notare la Caritas. Il numero più alto di morti materne si registra in Asia dove circa un terzo su un milione di donne muore ogni anno. In tre paesi – Bangladesh, India e Pakistan – si registrano il 28% di nascite al mondo e il 46% di morti materne. La seconda area più colpita è l’Africa, dove muoiono ogni anno circa 150.000 donne. Riguardo all’istruzione, nel mondo vi sono ancora 840 milioni di adulti analfabeti, di cui 538 milioni sono donne (60%). Grave problema segnalato è quello della violenza familiare: è stato stimato che un terzo delle donne coniugate nei paesi in via di sviluppo sono percosse abitualmente dai loro mariti. E durante i conflitti non sono poche le bambine-soldato, reclutate e frequentemente soggette allo stupro e a violenze sessuali (in Etiopia si stima che le donne e le ragazze formino tra il 25 e il 30 per cento delle forze di opposizione armata). Le donne sono anche le più colpite da disturbi psichici, spesso perché “vivono una pluralità di ruoli che le espone, più degli uomini, al rischio di malattie mentali”: “Uno dei fattori di rischio – dice la Caritas -, preso in considerazione anche da ricerche specifiche, è proprio il lavoro familiare con la caratteristica della funzione di cura, dove la cura degli altri è contrapposta alla cura di sé”.Sir