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ABRUZZO: CARITAS ITALIANA, APPROVATI I PRIMI INTERVENTI DI RICOSTRUZIONE

(Coppito) – “Un centro per la comunità interparrocchiale nel comune di Lucoli e una casa per anziani e studenti a Pettino”. Sono questi i primi interventi che Caritas Italiana realizzerà in Abruzzo. A rivelarlo al Sir è Andrea Piscopo, uno degli operatori Caritas invitati a L’Aquila per seguire gli interventi a favore delle popolazioni colpite dal sisma. “Nel comune di Lucoli – spiega Piscopo – le parrocchie stavano portando avanti un bel percorso interparrocchiale con i giovani. Il nostro intervento vuole offrire un sostegno a questa attività mettendo a disposizione uno spazio in cui potersi riunire. Il nostro obiettivo è di completare la struttura già entro la fine di settembre”. In questi mesi Caritas Italiana ha raccolto 25 milioni di euro per l’emergenza terremoto: 5 milioni donati direttamente dalla Cei e i restanti 20 frutto della colletta nelle diocesi italiane. “Due terzi dei fondi – spiega Piscopo – verranno utilizzati per la costruzione di strutture con un’attenzione particolare all’edilizia sociale e abitativa, ai centri per le comunità e alle scuole. La parte restante servirà, invece, per la realizzazione di progetti socio-pastorali e socio-economici, sempre con un’attenzione particolare alla realtà del territorio”. “Il secondo progetto – continua Andrea Piscopo – prevede la realizzazione di un edificio a tre piani che ospiterà a Pettino, frazione de L’Aquila, 8 mini appartamenti per anziani e 16 alloggi per studenti. Nella residenza troveranno spazio anche alcuni saloni e spazi di incontro per la comunità”. La struttura sarà pronta per la fine del 2010 perché, in questo caso, la scelta di Caritas è stata quella di “realizzare l’opera non con strutture prefabbricate ma con tecniche tradizionali”. “L’idea di creare uno spazio – continua l’operatore – capace di ospitare sia anziani che giovani risponde all’esigenza di non voler creare ghetti ma una realtà in cui le generazioni si possano incontrare in uno spirito di comunità”. Una costruzione che non punti solo a “colmare un bisogno ma a dare un segno”. “Come Caritas – conclude Piscopo – non vogliamo sostituirci a nessuno degli attori istituzionali impegnati nella ricostruzione ma volgiamo realizzare opere che si leghino ad un progetto più ampio che vada oltre la muratura e abbia ricadute positive sulla realtà sociale e pastorale del territorio. Per questo nella decisione degli interventi da finanziare avranno un ruolo importante le delegazioni regionali che potranno segnalare e proporre progetti di interventi nelle loro aree di competenza”.Sir