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ACLI, CONVEGNO NAZIONALE; MONS. BETORI: SENZA SPERANZA NESSUNA STRADA È PERCORRIBILE

Il tema “Migrare dal Novecento, abitare il presente, servire il futuro”, scelto dalle Acli per il 23° Congresso nazionale, in corso a Roma, “chiama in causa diversi aspetti di un sistema diffuso e organizzato sul territorio che promuove il lavoro e i lavoratori, educa ed incoraggia alla cittadinanza attiva, difende, aiuta e sostiene i cittadini, in particolare quanti si trovano in condizione di emarginazione o a rischio di esclusione sociale”: è quanto scrive mons. Giuseppe Betori, segretario generale della Cei, in una lettera al presidente delle Acli, Andrea Olivero, che è stata letta stamattina. “Congedarsi dal ‘secolo breve’ per appropriarsi di strumenti più efficaci con cui costruire l’alfabeto sociale del XXI secolo, testimoniando così la propria fiducia nell’avvenire, significa però fare buona scorta di quella speranza senza la quale nessuna strada è percorribile”. L’ultimo Convegno ecclesiale di Verona, ha ricordato mons. Betori, ha individuato proprio nella speranza “il principio di una rigenerazione che è eredità da condividere, dono da portare, esperienza da incidere nel cuore della vita quotidiana di ciascuno, da laici, in un tempo arduo, ma proprio per questo tanto più fecondo per la fatica di una semina che sappia dare buoni frutti”.

“Essere nuovi – ha proseguito mons. Betori – significa anche proporsi come principio di novità, mostrandoci capaci di ricostruire un rapporto di comunione da cui scaturiscono i rivoli di relazioni sociali più autentiche e fraterne”. Ciò comporta, per il presule, “continuare a curare le modalità di esercizio del lavoro, facendo in modo che non entrino in conflitto con l’equilibrio personale e familiare, e non impediscano lo sviluppo armonico del progetto di vita di ciascuno”. Così come appare importante “rinvigorire il tessuto della solidarietà e della vita sociale ed investire per il dialogo tra le generazioni”. All’interno di questi e altri versanti, ha ricordato il segretario della Cei, “le Acli continuano ad accompagnare ogni cittadino e ogni famiglia, guidate dal magistero della Chiesa, confrontandosi con i bisogni del territorio, con i mutamenti del welfare state”. In realtà, ha osservato il presule, “il nuovo secolo è un secolo di scelte di fondo, la Chiesa lo ha ribadito in più occasioni, e tra queste una primaria evidenza assumono la promozione e lo sviluppo integrale della persona, così come una giustizia che sia banco di prova di un’autentica democrazia”. Tali riferimenti, ha concluso mons. Betori, “possono nutrire la tensione verso il futuro in cui le Acli possono e devono avere un ruolo di primo piano”.

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