Italia

AIUTI ALLO SVILUPPO: APPELLO DELLE ONG ITALIANE, UN DECALOGO PER «UNA NUOVA POLITICA DI COOPERAZIONE»

Un decalogo per chiedere ai candidati alla prossima legislatura “una nuova politica di cooperazione” e “un nuovo modello istituzionale e organizzativo” per affrontare i problemi della povertà nel mondo: è l’appello lanciato oggi a Roma dall’Associazione delle Ong italiane, insieme al Forum permanente del Terzo settore, a Medici con l’Africa-Cuamm e alla Fondazione culturale responsabilità etica.

L’appello, in dieci punti, comprende, tra l’altro, la richiesta di “maggiore coerenza” tra le politiche di aiuto allo sviluppo e le linee di commercio internazionale e di politica estera (ad esempio le barriere tariffarie sulle importazioni o gli interventi militari negli stessi Paesi con cui si coopera), ma soprattutto “la nomina, presso il ministero degli Affari Esteri, di una figura politica che porti all’interno del Consiglio dei ministri i problemi della cooperazione allo sviluppo”, ha spiegato Guido Barbera, delegato europeo dell’Associazione Ong italiane. Tra le altre richieste, l’istituzione di una agenzia che gestisca in autonomia le attività di cooperazione e l’aumento delle risorse dall’attuale 0,11% del Pil allo 0,33% nel 2006 fino allo 0,7% nel 2011.

Barbera ha ricordato – citando dati ufficiali – che “un terzo della popolazione vive con meno di un euro al giorno”, che gli Obiettivi del millennio “non saranno mantenuti ma ci vorranno altri cento anni per raggiungerli” e che, al contrario “nel 2015 ci saranno 100 milioni di affamati in più”. Un appello che si rivolge anche all’Europa, che attualmente è “il maggior donatore al mondo in aiuti allo sviluppo nonostante l’Italia sia l’ultimo Paese al mondo”, ma che l’Ue rischia di “cadere negli stessi tranelli di burocrazia gestionale che impediscono l’attuazione dei progetti”. Giovanni Putato, di Medici con l’Africa-Cuamm, ha invitato quindi a cambiare l’idea di una politica di cooperazione concepita come “elemosina caritatevole e compassionevole” per renderla invece “una politica che coinvolga tutto il governo, quindi tutto il Paese”.

Edo Patriarca, portavoce del Forum Terzo settore, dopo aver lamentato “l’impoverimento drammatico del sociale avvenuto negli ultimi anni”, ha chiesto che “questa nuova cultura della cooperazione trovi spazio nella prossima legislatura”. Durante l’incontro è stato anche ricordato che l’Italia, “per non aver pagato più i fondi alle Nazioni Unite, rischia di uscire dai tavoli di concertazione Onu”.Sir