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ARCHIVIO VATICANO: DAL 2006 ACCESSIBILI DOCUMENTI SU PIO XI. 30MILA EBREI SLOVACCHI SALVATI DA SANTA SEDE

“Il Papa intende proseguire l’apertura degli archivi e all’inizio del 2006 saranno probabilmente resi accessibili agli studiosi tutti i documenti relativi al pontificato di Pio XI, (1922-1939) offrendo in tale modo fonti inedite per una nuova messe di studi sulla Chiesa e i suoi rapporti con i Paesi dell’Est Europa”. Così padre Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio segreto vaticano, inaugurando l’incontro che si è volto ieri sera al Collegio Teutonico (Città del Vaticano) per la presentazione del volume “L’olocausto nella Slovacchia e la Chiesa cattolica” di mons. Walter Brandmüller (Libreria editrice vaticana). Dallo studio emergono l’impegno dell’episcopato slovacco e l’intensa attività diplomatica della Santa Sede a difesa degli ebrei del Paese durante la seconda guerra mondiale. “Una diplomazia coraggiosa e molto abile, quella vaticana, che dalle nunziature a Berlino, Budapest, Berna e Madrid riceveva informazioni dettagliate su quanto avveniva in Slovacchia” e che permise di salvare, con note diplomatiche ed ‘esortazioni’ al governo, circa 30mila persone, un terzo della popolazione ebraica del Paese” ha osservato Emilia Hrabovec, storica dell’Università di Vienna. Per Anna Foa, docente di storia moderna all’Università “La Sapienza” di Roma, “nel tentativo di opporsi alle leggi razziali la ‘voce’ della Santa Sede fu più forte di quella dei vescovi slovacchi. In particolare – ha rimarcato – merita di essere richiamato l’impegno dell’allora segretario di Stato, card. Luigi Maglione, e di mons. Giuseppe Burzio, incaricato d’affari vaticano a Bratislava”.Sir