Italia

Allarme ambiente, i cattolici hanno qualcosa da dire?

di Mauro Banchini

Significa qualcosa, per noi toscani, «guarire l’ambiente calpestato»? In una comunità che proprio sulla qualità ambientale fa vanto mondiale, possiamo dirci esentati dall’occuparci di queste frontiere? E, come credenti, possiamo permetterci di considerare secondaria l’attenzione che i nostri vescovi ci invitano a rivolgere proprio all’ambiente (Messaggio Giornata del creato 2012)? O forse non è proprio qui («La custodia del Creato per sanare le ferite della terra») che tutti insieme, partendo dalle nostre comunità parrocchiali, possiamo trovare occasioni e strumenti di una nuova presenza e di una rinnovata credibilità?

Ci interessa qualcosa sapere che per farci arrivare, con le meraviglie della TAV, mezzora prima a Bologna da Firenze, è sparito qualche torrente dell’Alto Mugello? Assistiamo incapaci di intendere e di volere, ma anche di conoscere e di giudicare, alla volgare avanzata del cemento sulle nostre colline? Ci interessa nulla se una buona parte della montagna toscana è disabitata e basta un acquazzone per vederla franare?

Fra i non pochi aspetti che mi colpiscono nell’attuale travaglio politico-istituzionale italiano, resto stupito dall’apparente mancanza di attenzione alle tematiche ambientali. Non stanno in agenda. Per non parlare della triste parabola, nella politica regionale non meno che in quella nazionale, dei «Verdi»: spariti. E spariti proprio in una fase di grande vuoto, culturale prima che politico. Spariti, anche perché forse troppo malati di cattivo ideologismo, in un momento in cui è da un nuovo rapporto con la natura che anche la politica – compresa la politica in Toscana – potrebbe ritrovare senso e significato.

Perché non riempire questo vuoto attraverso una progettualità pre-politica, e anche politica, ispirata alle ragioni di quella natura (che da noi si chiama «Creato») con la quale tutti, ma proprio tutti, dobbiamo riconciliarci anche pensando a chi verrà dopo? In Toscana come cattolici abbiamo una occasione concreta: il cammino verso quella che è stata chiamata «Settimana Sociale» dei cattolici toscani. Non è privo di significato che questo primo settembre il Comitato che organizza la Settimana si ritrovi proprio a Siloe, dai monaci di quella comunità sostenibile. Ma il resto dei cattolici in una regione in cui si avvertono scricchiolii di non poco peso? Tutti zitti?Basteranno i ricordi di alcune grandi emergenze «naturali» (che di «naturale» hanno ben poco, trovando responsabilità proprio nell’uomo) per accendere le lampade del nostro impegno di credenti toscani? Basterà il ricordo dell’alluvione in Lunigiana? Basterà la consapevolezza sui tanti morti per causa dell’amianto che hanno caratterizzato una vecchia fabbrica pistoiese? Basteranno i fusti tossici sepolti davanti alle nostre coste? E quanti sono, nella Toscana felix e «democratica», gli esempi di uso sconsiderato di quel territorio su cui troppo spesso una incolta (ma … affamata) classe dirigente ritiene normale cancellare la bellezza, che deriva anche dall’antico e sapiente lavoro dell’uomo, in omaggio alle molto prosaiche, e spesso truffaldine, ragioni della rendita fondiaria? Il 1° settembre a SiloeA livello regionale la Giornata per la salvaguardia del creato del 1° settembre viene celebrata anche quest’anno presso il monastero di Siloe (Poggi del Sasso – Gr). la Giornata è inserita nel cammino verso la prima Settimana Sociale dei cattolici toscani «Un’agenda di speranza per il futuro del Paese». Il programma prevede alle 10, Preghiera e introduzione, seguita dalla meditazione del monaco camaldolese Salvatore Frigerio («Il giardino consegnato»). e dall’intervento di Carlo Saveri, sulla «Tutela della biodiversità in Toscana». Alle 13, il pranzo (prenotabile con un contributo di 10 euro). I lavori riprendono alle 15 con Mimmo Francavilla, Direttore Caritas della Diocesi di Andria, su «Custodi del Creato. Educare ai nuovi stili di vita nella Chiesa». Alle 16, uno spettacolo teatrale a cura del Jobel Teatro.Per prenotazioni e informazioni: 338 8840088 monasterodisiloe@infinito.it.

Presso il monastero Siloe è anche visitabile la mostra fotografica di Aurelio Candido sul paesaggio toscano (nella foto sopra una delle immagini esposte)