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Assemblea Anfn: nuovo network nazionale «Comuni amici della famiglia»

(Bellaria Igea Marina) Si chiama «Comuni amici della famiglia». È il nuovo network nazionale presentato ieri a Bellaria Igea Marina (Rimini) in occasione dell’annuale assemblea dell’Associazione nazionale famiglie numerose. Attualmente comprende trenta Comuni che, il prossimo 5 ottobre, si riuniranno ad Alghero per la prima convention nazionale.

Per diventare «Amica della famiglia», l’Amministrazione comunale deve impegnarsi a promuovere pratiche concrete. Qualche esempio? Politiche tariffarie seratee interventi economici con scontistica su abbonamenti e spettacoli, scuole musicali, piscina, impianti sciistici e colonie estive, realizzazione di percorsi e sentieri a misura di famiglia, ricettività in chiave «family» con orari e pacchetti menù per famiglie, informative su tematiche attuali quali cyberbullismo, gioco d’azzardo, violenza alle donne, manutenzione e restyling di parchi giochi comunali, oltre a servizi domiciliari a supporto delle mamme.

Non chiedono regali e neppure favoritismi, vorrebbero solo che fosse riconosciuto il valore della famiglia e di chi investe sui figli. Perché i figli sono un bene di tutti, e non una scelta privata. Vanno in questa direzione la richiesta di un fisco più equo che tenga conto dei carichi familiari, il bonus pensionistico di tre anni di contributi figurativi (misure di questo genere stanno sorgendo anche in Polonia e Spagna) per ogni figlio alle madri lavoratrici, l’aumento degli assegni familiari, l’Iva agevolata per i prodotti per l’infanzia e una campagna condivisa con tutte le associazioni europee. Sono alcune delle richieste emerse oggi da parte dell’Associazione nazionale famiglie numerose che a Bellaria Igea Marina (Rimini) sta vivendo il suo incontro annuale. «Chiediamo particolare attenzione alla Carta Famiglia – sottolinea Carlo Dionedei, vicepresidente uscente Anfn – si tratta di uno strumento che è già legge dello Stato, ma al momento è purtroppo solo un contenitore che ha bisogno di essere riempito di contenuti». Il problema nasce nel non considerare la capacità contributiva della famiglia che è per forza legata alla sua composizione.

«Da qui nascono l’ingiustizia sulle tariffe, l’inadeguatezza dell’Isee e il resto – spiega Paolo Nanni, coordinatore provinciale di Rimini per l’Anfn -. Siamo considerati spreconi, ma poi il consumo pro capite è più basso di una famiglia single. È un vero e proprio paradosso. Chi investe sui figli, investe sul futuro». L’Italia oggi è uno dei Paesi europei che meno destina fondi per la famiglia (1.3% del Pil, contro il 2.1% della media Ue).