Italia

Avvenire: Renzi, «Aiutare le famiglie è una questione di giustizia»

«Caro presidente, caro Matteo, chi ti scrive a fine maggio non riceverà nulla di quanto tu e la tua squadra di ministri avete messo a punto. Anzi. Se il passo ulteriore sarà davvero quello di dirottare i fondi attualmente destinati al coniuge a carico verso ulteriori sgravi per le donne lavoratrici con figli, la mia famiglia ci rimetterà anche quei (pochi) soldi». A scrivere una lettera aperta al presidente del Consiglio Mattero Renzi, nella pagine delle lettere di «Avvenire», è Stefano, marito e padre di famiglia di Roma, che si lamenta di «una logica che penalizza i nuclei monoreddito, quasi che la scelta di uno dei due (più spesso la mamma) di stare a casa fosse di per sé deprecabile. E senza tenere minimamente conto che tante volte non è affatto una scelta, ma una situazione che la donna con figli piccoli subisce, non trovando lavoro». «Le detrazioni e gli assegni famigliari sono somme irrisorie. Possibile che oggi in Italia chi ha scelto di contrastare la folle tendenza alla denatalità debba essere a sua volta contrastato e penalizzato in ogni modo?», si chiede Stefano, per il quale la scelta del Governo degli 80 euro in busta paga a chi ha redditi medio bassi non sarà «la svolta buona», mentre lo può essere per chi ha un part time da circa 20mila euro lordi, come i suoi vicini di casa.

Renzi risponde a Stefano, sempre tramite «Avvenire». «L’idea di fondo di questo primo intervento», evidenzia il premier, è «la possibilità per chi arriva a guadagnare massimo 1.500 euro al mese di potersi permettere una pizza, un libro, un teatro, magari pagarsi una bolletta. Di poter restituire un briciolo di fiducia, di voglia di uscire. Di rimettere in circolo un po’ di speranza che non coincide, certo, con i consumi, ma che è fatta anche di un minimo di respiro, di progetto». In realtà, «l’impegno del governo non si esaurisce in questo provvedimento», ma «si situa in un’idea del futuro del Paese, del futuro dei nostri figli che va dall’investimento nell’edilizia scolastica al rigore su sprechi e privilegi, dall’innovazione che può rivoluzionare la pubblica amministrazione alle riforme istituzionali». «Dedicheremo, puoi esserne certo, una attenzione particolare al tema del fisco per le famiglie – aggiunge Renzi -. È urgente che si diano risposte da troppo tempo disattese. So che tu pensi al ‘quoziente familiare’ o, meglio, a quella sua versione italiana che va sotto il nome di ‘fattore famiglia’. Io penso che una risposta vada individuata presto e finalmente, dopo anni di chiacchiere, attuata. Con necessaria gradualità ma con decisione. È una questione di giustizia». L’obiettivo finale è «costruire un Paese in cui sia bello e stimolante tornare, magari dopo avere fatto una esperienza all’estero».