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BARROSO A PARLAMENTO UE: SALVARE GRECIA E MONETA UNICA, NON UNO SPRINT MA UNA MARATONA

“Uscire dalla crisi è possibile e doveroso”; “la Grecia resterà membro dell’area euro”. Con due affermazioni forti, sottolineate dagli applausi dell’aula, José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, ha rivolto al Parlamento Ue il discorso “sullo stato dell’Unione”. Un intervento ufficiale, preparato con cura per affrontare i principali temi in discussione in questa fase della vita comunitaria. Sulla Grecia, Barroso ha dichiarato che l’Unione “ha dato e darà forte sostegno al paese, ma la Grecia deve dimostrare di realizzare le riforme richieste e di raggiungere risultati” apprezzabili. Ma, secondo il politico portoghese, “questo non è uno sprint, è piuttosto una maratona, perché è necessario agire a breve, medio e lungo termine”. Per la Grecia sono stati “lanciati progetti di sviluppo” cui contribuiranno i fondi strutturali Ue” (sono tuttora disponibili 50 miliardi da investire per lo sviluppo). Più complessivamente “va ripristinata la fiducia nell’Europa e nell’euro”, risolvendo “i problemi del debito sovrano”; vanno predisposte “protezioni forti” per la moneta unica. Barroso ha quindi rilanciato il fondo di stabilità finanziaria e il “six pack” per la governance che sarà votato oggi dall’Euroassemblea. Barroso ha quindi attaccato il metodo intergovernativo, che affida poteri eccessivi ai governi dei paesi aderenti, mentre “noi abbiamo bisogno di un vero approccio comunitario”.La Commissione europea ha predisposto un progetto per introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie (la cosiddetta Tobin Tax), che “potrà rendere 55 miliardi all’anno”. Lo ha spiegato Barroso nell’emiciclo dell’Europarlamento, riunito a Strasburgo, nel discorso sullo stato dell’Unione. “È una questione di equità – ha affermato l’oratore -. Se i lavoratori e le imprese pagano le tasse e danno il loro contributo alla società, anche il settore bancario e finanziario deve portare il suo contributo, per un consolidamento fiscale e di bilancio”. “Abbiamo bisogno di più entrate e non possiamo aumentare ancora le tasse sul lavoro o sui consumi. Ecco dunque la tassa sugli scambi” di capitali. Barroso ha poi sostenuto che “servono riforme strutturali, bisogna potenziare il mercato unico per accrescere la competitività”, ed è necessario procedere per una connessione efficace nel campo dei trasporti, dell’energia e nel digitale. Il discorso si è poi portato sui temi sociali, la lotta alla disoccupazione (“in alcuni paesi la situazione dei giovani è drammatica, uno su cinque non trova lavoro”), il valore dell’inclusività, la lotta alla povertà. “C’è anche bisogno di un’unica rappresentanza sulla scena politica mondiale”, per far pesare di più l’Europa e il suo impegno per la democrazia, la pace e lo sviluppo, “in regioni come il nord Africa e l’est europeo”. (Sir)