Italia

BENEDETTO XVI: CIAMPI, ‘UN COMMOSSO BENVENUTO A NOME DEL POPOLO ITALIANO

“Le porgo il commosso benvenuto, certo di interpretare il sentimento profondo del popolo italiano, confermato dalla presenza in questa sala dei presidenti emeriti e dai rappresentanti delle massime istituzioni della repubblica”: lo ha detto il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, nel discorso pubblico di benvenuto al Papa Benedetto XVI in visita, per la prima volta dalla sua elezione al soglio pontificio, al palazzo sede della Presidenza della Repubblica. “Il Quirinale – ha proseguito Ciampi – evoca momenti importanti per la vita della Chiesa cattolica e dell’Italia. Le testimonianze della sua origine e della sua storia vi sono custodite gelosamente”.

Rivolgendosi a Benedetto XVI, a poche settimane dalla sua elezione, il presidente Ciampi ha toccato il tema dei rapporti bilaterali tra i due paesi: “Il legame fra la Santa Sede e l’Italia è un modello esemplare di armoniosa convivenza e di collaborazione. Io stesso sono solito mostrare ai miei ospiti stranieri di qualunque religione, dal Torrino del Quirinale, belvedere al centro di Roma, il panorama della città, sul quale svetta la cupola michelangiolesca di San Pietro. Sono orgoglioso di poter dire loro: là vi è un altro Stato, lo Stato della Città del Vaticano; ecco un esempio tangibile di come si possono comporre, in spirito di pace, le controversie fra gli Stati”. Riferendosi all’art. 7 della Costituzione e al concetto di laicità dello Stato, ha aggiunto: ” La necessaria distinzione fra il credo religioso di ciascuno, e la vita della comunità civile regolata dalle leggi della Repubblica, ha consolidato, nei decenni, una profonda concordia fra Chiesa e Stato”. Richiamando la situazione europea Ciampi ha quindi affermato che “l’unità dell’Europa non è un’utopia, non è un accidente della storia”. Il presidente della Repubblica infine ha fatto riferimento alle grandi questioni internazionali. “Il legame fra l’Italia e la Santa Sede alimenta una crescente collaborazione anche di fronte ai problemi del mondo – ha detto -. L’indifferenza per le ingiustizie e per le disuguaglianze ha contribuito e contribuisce a scatenare lutti e tragedie. Quegli sconvolgimenti, così come le speranze che si dischiudono all’inizio del XXI secolo, sono un costante ammonimento: i popoli non sono estranei l’uno all’altro; la ricchezza per pochi alimenta l’estremismo; non può esservi un autentico progresso senza rispetto dei principi morali e dei diritti di tutti”. Sir

Saluto di Ciampi e discorso di Benedetto XVI al Quirinale (24 giugno 2005)