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BIOETICA: CEI, CONTRADDIZIONE TOLLERARE VIOLAZIONE VITA

(ASCA) – “La Chiesa propone con forza il collegamento tra etica della vita ed etica sociale, nella consapevolezza che non può avere solide basi una società che mentre afferma valori come la dignità della persona, la giustizia e la pace, si contraddice tollerando le diverse forme di violazione della vita umana soprattutto se debole ed emarginata”. Con queste parole il sottosegretario della Cei e direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, mons. Domenico Pompili ha presentato oggi alla stampa l’8° convegno nazionale «Scienza e cura della vita: educazione alla democrazia» dell’Associazione Scienza & Vita, che si svolgerà a Roma il 18 e 19 novembre presso il centro congressi di Tv2000, rilevando “un impercettibile slittamento dalla stagione dei semplici diritti individuali a quella dei doveri condivisi”. Ad aprire i lavori la «Lectio Magistralis» del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Angelo Bagnasco seguita dalla Tavola Rotonda moderata dal direttore di Avvenire Marco Tarquinio, alla quale parteciperanno Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani, Pier Ferdinando Casini e Roberto Maroni. “É tempo di superare la contrapposizione – ha aggiunto il portavoce della Cei – tra sacralità della vita (ispirata ad un sentire religioso) e qualità della vita (frutto di una posizione laica). Non si può affrontare il cambio epocale in cui siamo immersi senza avere una visione d’insieme che ispirata o meno dalla Fede sappia farsi carico delle trasformazioni tecnologiche senza perdere l’orizzonte umano”. “Il fondamento della democrazia – ha dichiarato il copresidente di Scienza & Vita, Lucio Romano – è riconoscere i diritti e i doveri dei più fragili. è, infatti, sul riconoscimento dei più deboli che si fonda la democrazia. Riconoscere loro il diritto primo, quello della vita, significa declinare il vivere sociale in termini di grande tutela, là dove manca non può esistere democrazia”. “La capacità di esercitare una funzione amorevole – ha sottolineato mons. Pompili – verso chi è più fragile e indifeso è la riprova della tenuta della società che intende farsi carico del bene comune”. L’augurio, ha concluso mons. Pompili, è che “da appuntamenti come quello promosso da ‘Scienza & Vita’ cresca un confronto culturale che si allontani da quell’atteggiamento pregiudiziale e ideologico che evita di affrontare la questione, lasciandosi catturare dalle polemiche”.