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CARCERI, FIRENZE: GUIDA PER DETENUTI IN 7 LINGUE; CACURRI: SITUAZIONE DIFFICILE E COMPLICATA

I detenuti di Sollicciano, già in carcere o che vi entreranno in futuro, avranno un vademecum che spiega nel dettaglio i diritti e i doveri. Sessanta pagine tradotte in sette lingue (albanese, arabo, inglese, francese, spagnolo, rumeno, cinese) fanno da guida ragionata alle regole penitenziarie e ai servizi per i cittadini reclusi. Nel vademecum viene illustrata la vita dell’istituto e il rapporto con gli operatori, dalle prime ore in carcere alle attività ricreative, dalle opportunità di lavoro e studio all’igiene e salute personale, dalle formalità da seguire per chiedere colloqui ai benefici a sostegno del reddito. La ‘Guida per i detenuti di Sollicciano’ è stata realizzata dall’assessorato all’accoglienza del Comune di Firenze e dalla direzione del nuovo complesso penitenziario del carcere fiorentino. L’obiettivo, hanno spiegato l’assessore Lucia De Siervo e il direttore di Sollicciano Oreste Cacurri, è orientare chi entra in carcere, soprattutto gli stranieri, ai servizi della struttura e ai propri diritti.

“La situazione strutturale di Sollicciano è complicata, rende più difficile tutto, anche la gestione della sicurezza. Ma faremo di tutto per migliorare le condizioni di vita dei detenuti e dei lavoratori, anche per favorire un clima sereno nei rapporti reciproci”. Il direttore del carcere di Sollicciano Oreste Cacurri, presentando la nuova ‘Guida per i detenuti’, ha spiegato la difficile situazione dell’istituto penitenziario. Dopo l’indulto, dice, le condizioni sono migliorate: da 1080 di luglio scorso, i detenuti dopo la moratoria sono scesi a 539. Attualmente a Sollicciano ci sono 672 persone, 60 delle quali donne. I numeri sono ancora sopra la capienza prevista di 450 detenuti ma comunque la situazione è più accettabile del passato, con celle da 9 metri quadrati che invece di ospitare 4 detenuti ne accolgono due.

“La maggioranza dei carcerati – spiega il comandante di reparto Pietro Masciullo – è di nazionalità straniera, molti dei nord Africa, tanti dell’est europeo. Tra le donne ci sono molte albanesi e rom, ma in cella non ci sono mamme con bambini, mentre prima dell’indulto siamo arrivati a ospitarne dodici”. Centoventi sono rientrati a Sollicciano dopo aver usufruito dell’indulto. Circa 130 detenuti lavorano all’interno del carcere, altrettanti frequentano corsi scolastici dalle elementari alle superiori; cinque seguono corsi universitari. “La situazione è migliorata – continua Cacurri – ma la struttura è problematica. Dobbiamo intervenire sulle pareti dove filtra l’acqua e in manutenzioni ordinarie per le quali anche nel passato sono passati i soldi. Quest’anno dovrebbero arrivare nuovi finanziamenti con i quali cercheremo di risolvere qualche problema”. Manca anche personale, conclude il commissario Masciullo: attualmente sono in servizio 480 agenti di polizia penitenziaria ma ce ne vorrebbero 695. (ANSA).