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CARD. RUINI: URGENTE RATIFICARE LA COSTITUZIONE EUROPEA

Nonostante le “lacune di vario genere”, la firma del Trattato costituzionale dell’Unione europea “è un passaggio di grande importanza nel lungo, travagliato ma fecondo percorso di integrazione che ‘è ormai dilatato a comprendere la maggior parte delle nazioni europee”. Ora, tuttavia, “è indispensabile procedere alla sua ratifica da parte dei singoli Paesi, ma anche ad un’attuazione concreta che ne valorizzi gli aspetti positivi e dinamici”. Nella parte della prolusione dedicata all’Europa, il card. Camillo Ruini, presidente della Cei – aprendo oggi a Bari i lavori del Consiglio permanente dei vescovi italiani – si è soffermato su “alcune priorità” da realizzare per il ”futuro” dell’Unione Europea: tra queste, “un impegno deciso e sincero per consolidare e rafforzare l’unità, sviluppato però in maniera coerente e consapevole nella linea della sussidiarietà”.

”Non meno importante”, perla Cei, in una “nuova fase storica che vede l’emergere sulla scena mondiale di nuovi protagonisti”, è la “chiara coscienza della propria identità spirituale, culturale e civile”, cioè del “sentire profondo dei popoli europei, anche se talvolta occultato o contraddetto nelle sedi istituzionali e nella comunicazione sociale”, per promuovere il quale “un ruolo significativo può essere giocato dall’Italia”. Quanto all’avvio dei negoziati di adesione all’Unione da parte della Croazia e della Turchia, specialmente per quest’ultima Ruini li ha definiti “Un processo aperto”, il cui risultato “non può essere garantito in anticipo”. La “condizione davvero irrinunciabile” per il pieno ingresso in Europa, secondo la Chiesa italiana, è “il pieno rispetto della libertà religiosa”. Un Paese il cui “desiderio di Europa” va tenuto in considerazione è per i vescovi italiani l’Ucraina, che “può vantare con i Paesi dell’Unione Europea affinità e legami antichi e profondi”. Sir

Il testo della Prolusione del card. Ruini (17-1-2005)