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CINQUE PER MILLE, OLIVERO (TERZO SETTORE): OCCORRE LA CERTEZZA DELLO STRUMENTO

“Ci riteniamo soddisfatti per questo risultato che consente di pianificare con più tranquillità le attività per il 2011. Siamo però preoccupati perché nei 400 milioni per il 5 per mille, 100 milioni hanno un vincolo determinato. Il rischio è che la copertura non sia sufficiente per tutti i cittadini che vorranno destinare le risorse ad una specifica organizzazione”. Così Andrea Olivero, portavoce del Forum Terzo Settore e presidente delle Acli, commenta al Sir la decisione di ripristinare nel decreto Mille Proroghe il finanziamento del 5 per mille con il vincolo di destinare 100 milioni alla ricerca e all’assistenza per i malati di Sla. Una seconda preoccupazione, aggiunge Olivero, “deriva dal fatto che ancora una volta non si è utilizzato il 2010 per stabilizzare lo strumento di sussidiarietà fiscale e, come al solito, si arriva sotto Natale per risolvere la questione”. Per Olivero, “soltanto un 5 per mille stabile oltre che dare risorse rende anche dignità al Terzo settore”. D’altra parte, “chiediamo al ministro Giulio Tremonti di non svilire lo strumento che lui stesso ha costituito: non si può rompere l’elemento di sussidiarietà creando stanziamenti specifici per alcune organizzazioni, che a quel punto diventano fondi dello Stato”. Se si segue questa direzione, prosegue Olivero, “non si tratterebbe più di sussidiarietà ma di aiuti pubblici e non è questa la logica del 5 per mille”. È necessaria, invece, “la certezza dello strumento di sussidiarietà fiscale e non più questa situazione che ci costringe ad elemosinare quello che riteniamo essere un nostro diritto a fronte del lavoro che facciamo e che abbiamo potenziato in questi anni di crisi”. Il Terzo settore e il volontariato, nell’ultimo biennio, hanno infatti messo in campo “moltissime iniziative per fare fronte al difficile momento economico e questo andrebbe riconosciuto”. Inoltre, “400 milioni di euro è una cifra ragionevole ma 300 milioni non sarebbero sufficienti e costituirebbero una diminuzione che crea anche un paradosso: il contribuente crede di versare il 5 per mille per una determinata causa e invece, probabilmente, si ritrova a dare una percentuale inferiore come si vedrà alla fine della campagna fiscale”. Se così sarà, conclude il portavoce del Forum, “è anche un modo per imbrogliare il cittadino”. (Sir)