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COMMERCIO ARMI: CAMPAGNA BANCHE ARMATE, ITALIA TRA I MAGGIORI FORNITORI A PAESI DEL SUD

L’Italia si è attestata, anche nel 2009, tra i primi cinque maggiori fornitori internazionali di armi. Il 90% vanno ai Paesi del Sud del mondo. Al primo posto si confermano, da oltre un decennio, gli Stati Uniti, che però perdono quote a vantaggio dei quattro principali produttori europei: Francia, Germania, Italia e Regno Unito. Tra i maggiori acquirenti mondiali di armi, nel periodo 2002-2009, l’Arabia Saudita risulta al primo posto con 39,9 miliardi di dollari di contratti, seguita da India (32,4 miliardi), Emirati Arabi Uniti (17,3 miliardi), Egitto (13,9 miliardi), Venezuela (12,7 miliardi), Pakistan (12,5 miliardi) e Cina (11,7 miliardi). Sono i dati diffusi in questi giorni dalla Campagna “Banche Armate”, promossa dalle riviste “Missione Oggi”, “Nigrizia” e “Mosaico di Pace”, sulla base del rapporto “Conventional arms transfer to developing nations 2002-2009”, consegnato la settimana scorsa al Congresso Usa. “Nonostante il calo di ordinativi dovuto alla recessione mondiale – spiega Giorgio Beretta, portavoce della Campagna Banche Armate – i contratti conclusi nel 2009 dalle ditte italiane ammontano a 2,7 miliardi di dollari, dei quali quasi il 90% (2,4 miliardi) stipulati con nazioni in via di sviluppo, soprattutto il Medio Oriente. E’ per l’Italia la cifra record di contratti con i Paesi del Sud del mondo”. Gli Stati Uniti mantengono da oltre un decennio il primato delle esportazioni mondiali di armamenti. Gli Usa hanno avuto nel 2009 (con 22,6 miliardi di dollari) una consistente riduzione di contratti rispetto al 2008, e una forte contrazione della propria quota di mercato (dal 60,5% al 39%), ma il primato rimane e sarà difficile “da scalzare – precisa Beretta – se, come riporta il Wall Street Journal, l’amministrazione Obama intende far approvare dal Congresso l’accordo per forniture militari all’Arabia Saudita del valore di 60 miliardi di dollari che rappresenta il più consistente contratto di armamenti mai presentato”. Tra i Paesi che resistono al calo internazionale del commercio di armamenti e “che anzi riescono ad incrementare le esportazioni nonostante la crisi economica” vi sono i quattro principali produttori europei di sistemi militari: Francia, Germania, Italia e Regno Unito. La Francia, in particolare, con 7,4 miliardi di dollari di contratti nel 2009 raddoppia il proprio portafoglio d’ordini rispetto al 2008 (3,2 miliardi). Un chiaro segnale che – come evidenzia il rapporto – “i quattro maggiori fornitori europei di armamenti hanno rafforzato la propria posizione competitiva nell’esportazione di sistemi militari attraverso un forte sostegno governativo alle vendite di armamenti”.  (Sir)