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COMMERCIO ARMI: UNA NUOVA CAMPAGNA EUROPEA CHIEDE REGOLE E CONTROLLI

L’Unione europea assicura un quarto delle esportazioni mondiali di armi, in particolare Francia e Gran Bretagna sono al terzo posto a livello mondiale subito dopo Stati Uniti e Russia. Ma anche Italia, Germania e Spagna occupano un posto di rilievo nel commercio delle armi. Per chiedere maggiore regolamentazione e controllo nei trasferimenti di armi e porre termine alle forniture a Paesi che violano i diritti umani o il diritto umanitario internazionale è stata lanciata oggi, in contemporanea a Roma e Parigi, una Campagna europea, che amplifica a livello internazionale quella italiana “Contro i mercanti di armi-Difendiamo la 185”.

Promotrice della Campagna è una coalizione formata da numerose organizzazioni, tra cui Amnesty International, Aifo, Missione Oggi, Pax Christi, Rete Lilliput, Vita, Arci Servizio Civile, Emmaus Italia, Mani Tese, Associazione Papa Giovanni XXIII, Acli, Nigrizia. La Campagna chiede all’Unione europea di dotarsi di strumenti giuridici di controllo, tra i quali “una convenzione internazionale sugli intermediari d’armi” (corrieri, trafficanti, trasportatori, banche, ecc.) “che includa la nozione di extraterritorialità”. Questo perché, per la legislazione italiana ad esempio, uno straniero che compia all’estero la cessione delle armi non è punibile. La richiesta viene rivolta quindi anche al presidente del Consiglio italiano per “far adottare una legislazione interna sulle attività degli intermediari”. Intanto la discussione in Senato del disegno di legge 1547 per modificare la legge 185/90 prevista per domani è slittata a giovedì prossimo.Misna